Dal 1° gennaio al 30 novembre 2024 Toscana, tra pensionamenti e dimissioni, 503 medici a tempo indeterminato sono fuoriusciti dal sistema sanitario pubblico della Toscana, mentre ne sono entrati 380. Un calo di 123 professionisti, parzialmente compensato dalla Regione con l’assunzione nello stesso periodo di 15 medici a tempo determinato e 96 in regime libero-professionale.
Ma non basta. Secondo uno studio condotto da Anaao, tra il 2025 e il 2026 la Toscana potrebbe perdere altri 400 medici operanti in ospedali e ambulatori. Con riferimento al triennio 2024-2026, inoltre, il sindacato prevede un crollo calcolato in quasi 600 unità, così suddivise: 130 specialisti di emergenza-urgenza, 120 di pediatria, 70 di medicina interna, 60 di anestesia e rianimazione, 45 di radiodiagnostica, 40 di cardiologia, ginecologia e chirurgia generale, 25 di ortopedia.
Tre le ragioni di questa crisi, sempre secondo Anaao. La prima si sostanzia nella cosiddetta gobba previdenziale, legata boom demografico successivo al secondo dopoguerra. “Nel triennio 2024-2026 andranno in pensione le classi ‘57, ‘58 e ‘59, che sono numericamente molto rilevanti – dice il segretario di Anaao Toscana, Gerardo Anastasio -. Tale fenomeno si ridurrà a partire dal 2027″.
La seconda ragione è legata ai tetti di spesa per il personale sanitario pubblico, che lo Stato sancì ormai 15 anni fa. Quei limiti stringenti, sempre contestati dalla Regione Toscana, furono sospesi durante la pandemia, quando era stata concessa l’assunzione straordinaria di medici, infermieri e oss. Ora è invece in corso un piano di rientro, a cui la Toscana si deve attenere.
La terza ragione riguarda l’errata programmazione delle scuole di specializzazione, con poche borse finanziate negli scorsi decenni. E l’aumento dei numeri decisi negli ultimi anni in Toscana non ha ancora dato risultati concreti, visto che i corsi durano dai quatrro ai sei anni.
Redazione Nurse Times
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