Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, interviene ancora una volta sulla controversa introduzione della figura dell’assistente infermiere, approvata lo scorso 3 ottobre dalla Conferenza Stato-Regioni, richiamando l’attenzione su alcuni punti cruciali della delicata questione e sottolineando le posizioni assunte ufficialmente, proprio in questi giorni, dalla comunità scientifica infermieristica, rappresentata dalla Società Italiana di Scienze Infermieristiche (SISI) e dal Collegio dei Docenti di Scienze Infermieristiche.
“I docenti universitari di infermieristica – afferma De Palma -, pur non opponendosi in via pregiudiziale all’istituzione di una nuova figura di supporto all’interno del sistema, hanno chiaramente indicato, come facciamo noi da tempo, che tale introduzione non deve essere considerata un’azione isolata, ma deve essere attuata in un contesto più ampio e organico di necessaria riorganizzazione del sistema sanitario”.
Prosegue De Palma: “La SISI, nel suo documento di analisi sulla figura dell’assistente infermiere, inviato all’attenzione del ministro della Salute, Orazio Schillaci, e al ministro dell’Università, Annamaria Bernini, ha ribadito l’esigenza di garantire valorizzazione e concrete opportunità di progressione di carriera agli infermieri. Su questo punto centrale le preoccupazioni del sindacato Nursing Up sono le medesime della comunità scientifica”.
Sempre De Palma: “Occorre garantire il Ssn, affinché la nuova figura sia collocata all’interno di un quadro di sviluppo complessivo del sistema sanitario e della professione infermieristica, prevedendo sin da subito, e come condizione imprescindibile, la valorizzazione degli infermieri. Occorre, inoltre, una formale validazione delle competenze acquisite da tali professionisti, mediante concrete opportunità di progressione di carriera e un pieno riconoscimento professionale”.
E ancora: “Solo lavorando, prima di tutto e concretamente, sul rilancio degli infermieri si può immaginare di creare terreno fertile per inserire figure di supporto, e non aprendo la strada a scorciatoie pericolose, che possono minare la qualità stessa delle cure assistenziali”.
Conclude De Palma: “È dunque fondamentale, alla luce di queste considerazioni, sospendere l’attuale accordo Stato-Regioni fino a quando, in via prioritaria, non saranno individuate adeguate garanzie sul riconoscimento professionale e contrattuale degli infermieri, dei loro percorsi di specializzazione (master) e quelli di formazione magistrale, preservando in tal modo la qualità e la sicurezza dell’assistenza destinata ai nostri cittadini”.
Redazione Nurse Times
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