Il pubblico ministro della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Francesco La Rosa, ha chiesto una condanna a due anni e sei mesi di carcere per l’anestesista che nell’aprile 2021 partecipò all’intervento chirurgico eseguito su un neonato all’ospedale Regina Margherita di Torino. Un intervento fatale, durante il quale fu recisa per sbaglio l’aorta del piccolo paziente.
Secondo l’accusa, l’imputato, che ha sempre sostenuto di aver agito correttamente, “avrebbe dovuto accorgersi che qualcosa non andava durante l’operazione al neonato”. Invece “non si è accorto di niente, e per il suo comportamento ha fornito spiegazioni ridicole, irrazionali”. L’intervento a cui il neonato fu sottoposto, tra l’altro, non era urgente: serviva a risolvere problemi derivanti da una malformazione polmonare, di cui ci si era accorti già prima della nascita.
Per la stessa tragedia il cardiochirurgo che operato il neonato, ha già patteggiato una condanna a due anni, senza condizionale. Il primario che selezionò l’equipe è stato invece assolto, mentre l’anestesista ha scelto il processo con rito ordinario. L’azienda ospedaliera Città della Salute di Torino, intanto, ha risarcito la famiglia della vittima con 1 milione di euro.
Redazione Nurse Times
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