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Sono numerose le tesi di laurea che arrivano all’attenzione della nostra redazione ([email protected]).
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Presentiamo la tesi della dott.ssa Sara Marzella dal titolo “L’encefalopatia ipossico-ischemica: assistenza infermieristica al neonato in trattamento con ipotermia terapeutica”.
Gentile Direttore di NurseTimes,
alla base del mio studio vi è l’assistenza infermieristica ad un neonato con encefalopatia ipossico-ischemica che viene trattata con l’ipotermia terapeutica.
La scelta di trattare questo caso clinico nasce dalla mia esperienza di tirocinio nell’ U.O. di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia dell’Ospedale San Salvatore di L’Aquila, presso il quale ho avuto modo di essere coinvolta in maniera attiva nella gestione assistenziale del paziente; senza dubbio le condizioni cliniche del piccolo, la ripercussione che ha avuto il caso sui familiari e il tipo di trattamento attuato sono state per me fonte di interesse.
L’encefalopatia ipossico-ischemica è una delle maggiori cause di morte neonatale e disabilità neurologica nel bambino. L’incidenza stimata è di circa 1-2/1000 nati a termine.
Una percentuale tra il 20 e il 50% dei neonati asfittici che sviluppano una encefalopatia ipossico-ischemica muoiono nel periodo neonatale, dei sopravvissuti circa il 25% presenta handicap neurologici maggiori (paralisi cerebrale, ritardo mentale, disturbi d’apprendimento, epilessia).
Il lavoro dell’infermiere nella gestione di un neonato affetto da tale patologia risulta essere centrale, non solo per la cura del neonato stesso, ma anche per la preservazione del benessere psicologico dei genitori.
Le motivazioni che mi hanno spinta a sviluppare uno studio sul processo assistenziale in esame nascono da un interesse personale per la patologia responsabile del quadro clinico del paziente e principalmente sui benefici che se ne traggono dall’ipotermia terapeutica, un trattamento che attualmente risulta essere di scelta per preservare i potenziali danni dati da encefalopatia ipossico-ischemica.
Sara Marzella
Allegato
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