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Riceviamo la tesi della dott.ssa Claudia Caputo, laureatasi presso l’Università degli Studi di Bari.
Abstract
Allo stato attuale, il grado di raccomandazione dell’impianto della valvola aortica transcatetere (TAVI) per la stenosi della valvola aortica (AVS) è aumentato in molte linee guida. La creazione di un team di infermieri TAVI ottimizzato è essenziale per migliorare la qualità e i risultati chirurgici.
Materiali e metodi
Sulla base di un confronto delle conoscenze professionali richieste e il ruolo del personale infermieristico durante TAVI (impianto transcatetere della valvola aortica) e SAVR (sostituzione convenzionale della valvola aortica), è stata valutata la soddisfazione degli operatori e del paziente in relazione ad infermieri con o senza la formazione specifica richiesta nella TAVI. Infine, è stata analizzata l’adesione degli infermieri nel set totale degli elementi del protocollo di assistenza per pazienti con TAVI, già validato utilizzando il Content Validity Index (CVI).
Risultati
La soddisfazione complessiva è stata più elevata nella TAVI rispetto alla SAVR (95,8% vs 84,4%, 97,5% vs 92,7%) in virtù del fatto che la conoscenza professionale clinica degli strumenti chirurgici convenzionali e dei materiali di consumo interventistici, delle complicanze chirurgiche, della radioprotezione, della cooperazione infermieristica, del funzionamento dei pacemaker è più richiesta nella TAVI. Dopo l’analisi del livello di adesione per ogni elemento del protocollo con la scala Likert, in media, l’11,87% era fortemente d’accordo, il 71,11% era d’accordo, il 15,54% era neutrale e solo il 7,4% era in disaccordo.
Conclusioni
I requisiti professionali per gli infermieri differiscono tra TAVI e SAVR. Al fine di migliorare i risultati, sarebbe opportuno ottimizzare la formazione professionale, adoperare strategie poco invasive e utilizzare un protocollo di assistenza, rivolto ai pazienti sottoposti a TAVI. Il tutto diviene essenziale per migliorare l’integrazione e cooperazione dell’infermiere nel team, quindi, la qualità e i risultati procedurali, aumentare la sicurezza e la soddisfazione del paziente, gestire e minimizzare le complicanze e favorire un recupero più rapido alla dimissione.
Claudia Caputo
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