Egregio Direttore di NurseTimes
La Regione Veneto va avanti spedita sul super oss con l’appoggio degli ordini infermieristici, molti oss pensano che tutto questo sia un passo in avanti, una grande evoluzione.
In attesa che il tar si pronunci, arriva l’approvazione della nuova delibera n. 597 della giunta regionale veneto sulla formazione del Super Oss che sostituisce la n. 305.
Questa normativa che ha posto la regione Veneto non può essere un passo in avanti in quanto anticostituzionale, inoltre, scavalca tutte le norme attuali, creando un vuoto legislativo.
Questa nuova delibera, viene accolta con grande soddisfazione dalle strutture socio-sanitarie private del Veneto, la nuova delibera supera l’ultima prova, tra qualche giorno verrà pubblicata sul Bollettino regionale.
Come federazione migep OSS in data 27 aprile c.m abbiamo presentato le nostre memorie al Tar del Veneto, chiedendo “di accogliere il ricorso per i motivi indicati nel ricorso medesimo e chiedendo che la causa sia decisa”.
Gli Opi di Trento e Bolzano presentano le loro memorie, precisando “che se pur aderendo all’istanza di rinvio, hanno manifestato la loro contrarietà alla cessazione della materia del contendere per le stesse motivazioni di cui alla presente memoria”.
La regione Veneto nella Stessa giornata allega il nuovo DGR 597/2022 che non si discosta dal verbale sottoscritto con gli ordini infermieristici.
Nasce così spinta dall’alto un super oss, senza tutele e adeguamento economico mantenendo tutte le altre competenze, dando così il via ad ogni regione di istituire a piacimento la figura del super oss.
Nasce un dilemma, anche se il Tar dovesse, respinge il ricorso presentato dalla regione veneto, la nuova delibera 597 non è implicata nell’istanza, diventa attuativo, divenendo il frutto del documento elaborato e concordato tra il Direttore delle Risorse Strumentali del SSR dott. Mauro Bonin e gli OPI del Veneto, con l’avallo della Federazione Nazionale guidata dalla Mangiacavalli.
Nasce così il primo esercito dei 510 super Oss senza tutela e adeguamento economico. La potremo denominare la carica dei 510, tra gliinfermieri e gli oss nasce una “sottile linea rossa”.
Cosa ne pensano gli Opi di altre regioni sul nuovo DGR 597/2022?
Mentre gli OSS italiani attendono l’applicazione delle leggi sul ruolo socio sanitario, sull’area socio sanitaria e, la revisione sulla nuova formazione omogenea su tutto il territorio nazionale, il ministero della salute inserisce l’oss nell’elenco “Arti ausiliarie e Operatori di interesse sanitario”, l’Opi del Veneto insieme alla regione lo porta a competenze strettamente infermieristiche.
La verità: e che gli ordini infermieristici hanno perso di vista la loro professione, mettendo al centro il loro ego, mettendo il paziente in un angolo, creando competizioni tra gli stessi oss di chi sa più cose o sa fare più cose degli altri colleghi, e la mancanza di rispetto anche verso gli stessi infermieri che si sono divisi su questo tema.
La regione sotto la spinta delle strutture socio-sanitarie private del Veneto prende due piccioni con una fava: fa risparmiare le strutture sull’infermiere mettendo un super oss che costa di meno e che fa tutto senza fiatare. Il super oss dopo questo “collaudo”, avrà sulle spalle maggior responsabilità sostituendo di fatto la presenza dell’infermiere senza il giusto riconoscimento. Non abbiamo parole.
Sorgono tanti interrogativi: quale inquadramento contrattuale sarà applicato? Quale trattamento economico? Quale evoluzione? Di certo quello previsto per un normale OSS o Asa, di apprendista, di impiegato, di operaia/operaio specializzato, di assistente formato, di assistente di base, addetto assistente, addette alle pulizie, assistente famigliare, socio volontario, operatore tecnico, senza aumenti contrattuali e riconoscimenti.
Come federazione migep unica rappresentativa degli oss insieme al sindacato degli oss Shc si sono battuti costantemente, portando a casa l’area sociosanitaria con la Legge Lorenzin del gennaio 2018, e del ruolo sociosanitario con decreto sostegno bis, nel luglio del 2021. Non intendiamo assolutamente arrenderci, l’evoluzione dell’OSS è necessaria e quanto mai urgente, ma ciò non va fatto con delibere regionali.
Redazione Nurse Times
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