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Stipendi e contratti: infermieri e istituzioni insieme per centrare gli obiettivi

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Gli Infermieri italiani si uniscono contro il demansionamento: raccolte giĆ  migliaia di firme 2
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Si accende il dibattito sul contratto e giusto riconoscimento economico per gli infermieri

In prossimitĆ  della firma sul rinnovo del contratto del comparto e quindi degli infermieri si possono apprezzare sui vari social diversi interventi e tentativi di iniziative anche di tipo politico tutte apprezzabili ma che rischiano di perdersi nel calderone del qualunquismo.

Leggo tanta rabbia degli infermieri, alcuni giustificati altri meno.

ProverĆ² a portare al dibattito in atto il mio punto di vista su un argomento che tocca la sensibilitĆ  di tutti noi. Stipendio e contratto: due facce della stessa medaglia.

In questa fase storica ognuno deve fare la sua parte, tutti noi siamo chiamati ad essere partecipi al cambiamento, nessuno puĆ² sentirsi escluso o dare colpe ad altri.

Le istituzioni, ordine (ipasvi), sindacati e politici sono i principali bersagli di questa rabbia.

Siamo tutti responsabili, in parte, della situazione in cui ci troviamo!

Siamo noi che eleggiamo i nostri rappresentanti che poi presiedono queste istituzioni!

Quindi tornando all’argomento “stipendio e contratto”, tempo fa ho scritto un articolo che richiama le responsabilitĆ  politiche dell’aumento del RIA (Retribuzione Individuale di AnzianitĆ ) ai soli dirigenti che esclude clamorosamente gli infermieri (VEDI).

Chi ha permesso tutto ciĆ²?

Nei prossimi mesi l’appuntamento con le votazioni politiche, guardate bene chi votare!

I sindacati sono chiamati al rinnovo contrattuale che si preannuncia VERGOGNOSO per tutti gli infermieri!

I sindacati sono finanziati dai lavoratori; se dovessero accettare questa bozza di contratto vi invito a strappare le loro tessere!

L’ordine delle professione infermieristica (ipasvi) non siede sul tavolo delle contrattazioni e deve fare la sua parte, interloquire con le forze politiche e sindacali per arrivare a quel riconoscimento economico sociale che ancora stenta ad arrivare.

Bisogna proporre nuovi modelli organizzativi e chiedere di essere valutati sugli esiti.
Siamo tutti protagonisti del nostro futuro professionale (VEDI).

Siamo tutti chiamati a rispondere e a partecipare!

Tutti gli organi citati sono fondamentali per affermare la nostra professione; il cambiamento deve partire da noi per arrivare nei piani alti.

Vi propongo questo passaggio di Cavicchi tratto da QS (VEDI):

“In primo luogo i coautori e coloro che hanno votato lā€™art. 4 sono un medico e una infermiera, entrambi parlamentari, ex presidenti di Fnomceo e di Ipasvi, che fanno parte di un schieramento politico, il PD, per il quale, almeno a giudicare dal proprio programma strategico (prendersi cura della persona), non esiste nessuna ā€œquestione medicaā€ o ā€œquestione infermieristicaā€, nessun problema di medicina amministrata, di de-finanziamento, nessuna crisi di nessun tipo, quindi nessuna necessitĆ  di riformare niente.

Per i nostri due parlamentari la negazione della realtĆ , non ĆØ semplicemente un problema di occultamento dei fatti ma ĆØ una scelta politica che si spiega probabilmente per:

  • non essere costretti a mettere sul banco degli imputati in primo luogo tutte quelle politiche che in questi anni, direttamente e indirettamente, hanno agito contro le professioni e che loro, da parlamentari, hanno votato regolarmente,
  • non ammettere di non avere idee a riguardo, appiattiti, entrambi, su una visione amministrativa della realtĆ  dove non esiste nessuna speranza di cambiamento e dove lā€™unica strada per chi lavora in sanitĆ  ĆØ adattarsi alle politiche che il governo impone,
  • non riconoscere le proprie responsabilitĆ  come professioni per non aver fatto nulla di utile quando avrebbero potuto e dovuto fare e per aver fatto male quello che hanno fatto.

I coautori dellā€™art. 4 sono la stessa infermiera e lo stesso medico che hanno:

Quanti di noi hanno partecipato alla consultazione pubblica sul codice deontologico?

ƈ arrivato il momento di superare ogni divisione e puntare sugli obiettivi; compattezza e condivisione ma attenzione ai facili proclami e slogan improbabili. Ognuno di noi puĆ² essere protagonista del cambiamento.

Inutile cavalcare un movimento che nasconde dietro tutti gli artefici di questo declino
(VEDI).

Giuseppe Papagni

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