La Federazione Migep lancia l’allarme sulle conseguenze del sovramansionamento degli OSS e invita FNOPI a un dialogo per tutelare i diritti di tutte le professioni socio-sanitarie.
La Federazione Nazionale delle Professioni Sanitarie e Socio-Sanitarie (Migep) ha recentemente inviato una lettera alla presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), Barbara Mangiacavalli, esprimendo preoccupazioni su due fenomeni interconnessi che stanno mettendo a rischio l’equilibrio delle professioni sanitarie: il sovramansionamento degli operatori socio-sanitari (OSS) e il demansionamento infermieristico.
Il Migep, che rappresenta oltre 10.000 OSS in Italia, riconosce l’importanza della circolare 36/2024 emessa da FNOPI (in allegato), in cui si evidenzia il problema del demansionamento infermieristico, ma ritiene che sia altrettanto urgente affrontare il tema del sovramansionamento degli OSS. Questa pratica, sempre più diffusa nelle strutture sanitarie, espone gli operatori a rischi legali e compromette la qualità dell’assistenza ai pazienti.
Sovramansionamento OSS: un pericolo per la sicurezza dell’assistenza
Il Migep denuncia il fatto che in molte strutture sanitarie e RSA, gli OSS siano frequentemente chiamati a svolgere mansioni che esulano dalle loro competenze, avvicinandosi pericolosamente a quelle infermieristiche. Questa pratica, secondo la Federazione, non solo viola il quadro normativo vigente, ma mette a rischio la sicurezza dei pazienti e la qualità dell’assistenza.
Il sovramansionamento, infatti, espone gli OSS a responsabilità per le quali non sono adeguatamente formati, con possibili gravi conseguenze legali sia per gli operatori che per i dirigenti delle strutture sanitarie. Il Migep sottolinea che il ruolo dell’OSS è chiaramente definito dall’Accordo Stato-Regioni del 2001, che stabilisce la collaborazione con altre professioni sanitarie, ma senza subordinazione o sovrapposizione di competenze.
Demansionamento infermieristico: una questione da chiarire
Pur comprendendo le preoccupazioni di FNOPI riguardo al demansionamento infermieristico, il Migep evidenzia la necessità di un chiarimento su cosa si intenda realmente con questo termine. Se demansionamento significa evitare compiti fondamentali come la cura di base dei pazienti, c’è il rischio di compromettere l’essenza stessa della professione infermieristica.
La Federazione osserva che, in alcune realtà ospedaliere, gli infermieri percepiscono compensi aggiuntivi per svolgere mansioni proprie degli OSS. In questi casi, non si è assistito a una difesa vigorosa della professione infermieristica, sollevando dubbi sull’efficacia delle misure adottate contro il demansionamento.
Un appello alla collaborazione per un sistema sanitario equo
Il Migep sottolinea l’importanza di avviare un dialogo costruttivo con FNOPI per affrontare sia il tema del demansionamento infermieristico che quello del sovramansionamento degli OSS. La Federazione richiama l’attenzione sulla necessità di rispettare le normative vigenti e di garantire una corretta divisione delle competenze tra le diverse professioni sanitarie.
In un contesto in cui il ruolo degli infermieri e degli OSS sarà sempre più cruciale per il futuro dell’assistenza sanitaria, è fondamentale che entrambe le figure professionali possano operare al massimo delle loro capacità, senza sovrapposizioni pericolose e nel rispetto delle rispettive competenze.
Il Migep, infine, chiede un immediato incontro con FNOPI per discutere queste tematiche e lavorare insieme a una “trasformazione strutturale” dell’organizzazione del lavoro, che permetta di valorizzare ogni professionista e garantire un sistema sanitario più sicuro, efficace e sostenibile.
Redazione NurseTimes
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