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Rovigo, il protocollo della terapia sicura è realtà per il personale del CIASS

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Rovigo, il protocollo della terapia sicura è realtà per il personale del CIASS
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Il presidente dell’Opi, Marco Contro: “Somministrare la terapia in sicurezza è un obbligo etico-deontologico”.

È stato dato il via alla fase di sperimentazione della gestione in sicurezza della terapia orale nelle strutture residenziali amministrate dal Consorzio Isola di Ariano Servizi Sociali (CIASS) dopo la firma, avvenuta il 30 novembre 2017, di un protocollo d’intesa tra il presidente del CIASS, Gilberto Moretti, e il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Rovigo, Marco Contro.

L’iniziativa è partita grazie alla sensibilità del direttore del CIASS, Daniele Panella, il quale ha fatto proprie le istanze del personale della struttura, che aveva evidenziato la necessità di disporre di una procedura operativa adeguata relativa ai farmaci assunti per via orale. All’uopo è stato istituito un tavolo tecnico, costituito dal coordinatore e da alcuni referenti del CIASS, con la collaborazione della presidente dell’Associazione professioni sanitarie legali e forensi (APSILEF), Mara Pavan, e il coordinamento del presidente dell’Opi, Marco Contro, che ha condotto all’elaborazione di una bozza di procedura, in seguito presentata ai rappresentanti sindacali delle figure professionali coinvolte per le opportune osservazioni e integrazioni. Il 7 maggio scorso si è svolto un evento formativo, rivolto al personale, che ha illustrato i punti salienti della procedura.

“Somministrare la terapia in sicurezza – afferma Marco Contro – è, oltre che un dovere giuridico, un obbligo etico-deontologico. Il fine ultimo è quello di garantire la sicurezza degli ospiti e degli operatori sanitari, a vario titolo coinvolti nel processo di gestione della somministrazione dei farmaci. Un’attività così delicata da essere considerata pericolosa ai sensi dell’art. 2050 del Codice Civile. Aziende e operatori sanitari sono chiamati, a fronte di standard quali-quantitativi sempre più elevati e competitivi, a rivedere i propri modelli organizzativi, migliorando i processi assistenziali, adottando strategie ottimali, in relazione alle risorse disponibili, garantendo risposte ai bisogni assistenziali della popolazione del territorio, in maniera efficace, efficiente e sicura. Questa esperienza rappresenta un ulteriore balzo in avanti dello stretto rapporto di collaborazione sinergica tra infermieri e operatori sociosanitari, due figure che sono divenute ormai ineludibili nel sistema socio-sanitario veneto, evoluto, di qualità e all’avanguardia”.

 

Giuseppe Papagni

 

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