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Rosanna, infermiera, scrive a Giorgia Meloni: “Mi vergogno, con questo stipendio non posso garantire un futuro a mia figlia”

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La sanità dopo il voto: cosa prevede la "cura Meloni"?
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Negli ultimi anni, la professione infermieristica in Italia ha affrontato una crisi senza precedenti. Le condizioni lavorative degli infermieri, sia nel settore pubblico che in quello privato, sono diventate sempre più problematiche e insostenibili, mettendo in pericolo il sistema sanitario nazionale.

La lettera di Rosanna, rivolta alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, testimonia lo sconforto e la frustrazione di chi è consapevole che tanto ormai nulla può cambiare.

L’accorato appello di Rosanna, infermiera esperta che lavora in una struttura sanitaria pubblica del centro nord.

Egregia Presidente del Consiglio Giorgia Meloni,

Mi rivolgo a Lei con profonda preoccupazione riguardo alla critica situazione che affligge la professione infermieristica in Italia. Come cittadina preoccupata, ritengo che sia fondamentale affrontare queste questioni urgenti e metterle al centro dell’agenda politica nazionale.

Nel corso degli ultimi anni, la professione infermieristica sta attraversato una crisi senza precedenti, come evidenziato da numerose testimonianze e segnalazioni. Gli infermieri, che sono i pilastri del nostro sistema sanitario, affrontano quotidianamente una serie di criticità che mettono a dura prova la tenuta del sistema sanitario nazionale. Lo abbiamo ampiamente dimostrato nel periodo emergenziale dovuto al covid, illudendoci che finalmente qualcuno si fosse accorto di noi come professionisti.

Hanno smesso di aggredirci per quel breve periodo perchè ci consideravano eroi, ma dopo il covid tutto è ripreso normalmente: pugni, schiaffi, minacce verbali, ecc.

Siamo considerati delle pedine, sacrificabili in ogni momento, chiamati a tappare le falle di modelli organizzativi obsoleti che mettono a repentaglio la qualità delle cure fornite ai nostri cittadini.

Svolgo questa professione da 35 anni e mi sento svuotata, svilita, delusa da false promesse e mancati riconoscimenti di tipo sociale ed economico. Perché l’infermiere oggi oltre a mettere a disposizione dei propri assistiti le proprie competenze, è chiamato a svolgere anche l’attività dell’operatore socio sanitario quando manca, o adirittura assente. Tutto questo per poco più di 1800 euro al mese. Guardo in faccia mia figlia e quasi mi vergogno perchè con questo stipendio non posso permettermi di garantirgli un futuro sereno e il mantenimento degli studi universitari.

Una crisi che sta spingendo molti giovani lontano dalla professione infermieristica, così lontano che molti decidono di trasferirsi in quei paesi in cui gli infermieri sono più apprezzati.

Chiedo con rispetto che il Suo governo consideri seriamente queste preoccupazioni e prenda misure concrete per migliorare la situazione degli infermieri in Italia. Questi professionisti dedicano le loro vite a prendersi cura dei pazienti e a garantire la salute pubblica, e meritano pieno supporto e riconoscimento.

Le esorto a considerare l’adozione di politiche e misure che possano migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri, garantendo loro condizioni più eque e un adeguato riconoscimento economico e sociale.

Grazie per l’attenzione che dedicherà a questa importante questione. Spero sinceramente che il suo governo possa contribuire a un cambiamento positivo per la professione infermieristica in Italia.

Redazione NurseTimes

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