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Romano (AIES): “Il futuro del servizio 118 tra innovazione e aggiornamento sanitario”

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L'accusa di due infermiere del 118: "Non soccorse la ragazza morente". Nefrologa indagata per omicidio colposo
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Un’analisi critica a 33 anni dal DPR del 27 marzo 1992

Il Servizio 118, istituito con il DPR del 27 marzo 1992, ha rappresentato una vera rivoluzione per l’emergenza sanitaria in Italia. A distanza di 33 anni, il sistema – che ha salvato migliaia di vite – è oggi al centro di un dibattito che mette in luce sia i traguardi raggiunti che la necessità di un aggiornamento profondo per rispondere alle sfide del presente e del futuro. La riflessione è sostenuta dalla società scientifica Accademia Italiana Emergenza Sanitaria (AIES), la cui guida è affidata al presidente Dott. Roberto Romano.

La rivoluzione del DPR del 1992: un nuovo modello per l’emergenza

Il decreto del 27 marzo 1992 ha segnato l’inizio di un’epoca in cui il ruolo degli infermieri è stato ridefinito in maniera innovativa. La gestione delle centrali operative, affidata agli operatori infermieristici, ha inaugurato una nuova fase nell’organizzazione dei servizi di emergenza, portando una ventata di autonomia e competenza nel sistema sanitario italiano.

Questa riforma non solo ha introdotto un modello organizzativo pionieristico, ma ha anche posto le basi per l’innovazione in ambito sanitario, rendendo il servizio 118 un pilastro fondamentale nella gestione delle emergenze mediche.

Impatto storico e valore umano: operatori al centro

Il valore umano del Servizio 118 è indiscutibile. Migliaia di infermieri e operatori, grazie a questo sistema, hanno potuto operare in un contesto in cui le cure d’emergenza erano affidate a professionisti altamente qualificati e in continua formazione.

Le centrali operative, gestite in prima persona dagli infermieri, hanno permesso un approccio territoriale che, all’epoca, rappresentava una vera innovazione. Questo modello ha contribuito a salvare innumerevoli vite, consolidando un sistema che, pur essendo stato il punto di riferimento per decenni, oggi richiede un aggiornamento per affrontare le nuove esigenze del settore.

Criticità e necessità di rinnovamento: un sistema in evoluzione

Nonostante i successi, il DPR del 1992 è ormai parte di una storia che necessita di essere riletta alla luce delle trasformazioni attuali. Il modello organizzativo, seppur rivoluzionario allora, appare oggi superato e, in molti casi, necessita di riforme strutturali per garantire un servizio di emergenza moderno e competitivo.

L’attuale struttura normativa, definita da un “infermiere che non esiste più”, richiede un passaggio verso un sistema in cui la tecnologia, la formazione continua e la capacità di rispondere tempestivamente alle emergenze siano al centro delle priorità. La sfida è quella di combinare l’esperienza consolidata del passato con le innovazioni del presente, offrendo così una sanità capace di garantire competenza e rapidità nella gestione degli interventi di emergenza.

L’impegno dell’AIES e l’appello del dott. Roberto Romano

La società scientifica AIES, guidata dal presidente Dott. Roberto Romano, ha sempre sostenuto l’evoluzione e il progresso del servizio 118. In un contesto in cui il passato rappresenta un punto di riferimento fondamentale, l’appello è chiaro: non basta celebrare i successi, ma è necessario investire in un aggiornamento strutturale che valorizzi il contributo degli operatori e risponda alle esigenze emergenti del settore sanitario.

Investire in tecnologie avanzate, formazione specialistica e revisione dei processi organizzativi è essenziale per garantire un servizio 118 che continui a salvare vite, adattandosi alle nuove sfide e mantenendo elevati standard di qualità e professionalità.

Redazione Nurse Times

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