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Riforma emergenza-urgenza in Emilia-Romagna: botta e risposta tra Coordinamento Opi e Nursind

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Riforma emergenza-urgenza in Emilia-Romagna: botta e risposta tra Coordinamento Opi e Nursind
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Antonella Rodigliano, segretaria regionale del sindacato Nursind, risponde alle recenti dichiarazioni di Pietro Giurdanella, presidente di Opi Bologna e del Coordinamento Opi Emilia-Romagna: “Riveda le sue posizioni e ascolti chi conosce meglio di chiunque altro le realtà locali. Non è mai troppo tardi per difendere la nostra sanità”.

“In merito alle recenti affermazioni di Pietro Giurdanella, presidente del Coordinamento degli Ordini delle professioni infermieristiche dell’Emilia-Romagna, il quale invita a fare sistema e a mettere da parte le polemiche sulla riforma sanitaria, vogliamo esprimere la nostra contrarietà e il nostro dissenso”. Così Antonella Rodigliano, segretaria regionale del sindacato Nursind, dopo l’intervento di Pietro Giurdanella nel dibattito sulla riforma del sistema di emergenza-urgenza voluto dalla Regione Emilia-Romagna, con l’accusa ai rappresentanti dei lavoratori di categoria di “strumentalizzazioni che servono solo a destabilizzare l’opinione pubblica”.

“L’Ordine non dovrebbe assumere posizioni politiche – dichiara Rodigliano -, né sostituirsi ai lavoratori e ai sindacati che ogni giorno sono sul campo. Non si tratta di polemiche, ma di critiche costruttive e fondate su dati ed evidenze. La riforma, così come è stata concepita e attuata, non ci convince e non ci soddisfa. Non riteniamo che sia adeguata al contesto attuale e ai bisogni dei cittadini. Non crediamo nemmeno che sia epocale, come definita dal presidente dell’Ordine, ma piuttosto sembra regressiva e pericolosa”.

Prosegue la segretaria regionale Nursind: “La riforma sanitaria, infatti, non solo non risolve i problemi esistenti, ma sembra aggravarli: riduce i servizi, penalizza i territori e non crea sinergie e integrazioni. Soprattutto, mette a rischio la qualità e la sicurezza delle cure, la tutela dei diritti dei pazienti e degli operatori sanitari, la garanzia di accesso e di equità”.

Sempre Rodigliano: “Ribellarsi a questa riforma non significa essere contro il cambiamento, ma anzi essere propositivi e responsabili. Significa volere una sanità pubblica, universale e solidale, che sia in grado di affrontare le sfide del futuro con innovazione e competenza, con la certezza di una presa in carico reale. E significa anche difendere il valore della professione infermieristica, che è fondamentale per garantire l’assistenza e la prevenzione a tutti i livelli”.

E ancora: “Rinunciare alla critica vuol dire sottomettersi a un sistema che potrebbe creare problemi non solo agli operatori sanitari, ma soprattutto agli utenti del sistema. Significa rinunciare al nostro ruolo di rappresentanti degli interessi degli infermieri e dei cittadini e alla nostra dignità e alla nostra autonomia. Per questi motivi chiediamo al presidente Giurdanella di rivedere la sua posizione e di ascoltare le voci di chi lavora sul campo ogni giorno, conoscendo meglio di chiunque altro le realtà locali”.

Conclude segretaria regionale Nursind: “Inoltre chiediamo al governo regionale di aprire un confronto serio e trasparente con tutte le parti coinvolte nella riforma per rivederla e migliorarla, prima che sia troppo tardi. Non è mai troppo tardi per cambiare le cose in meglio. Non è mai troppo tardi per difendere la nostra sanità”.

Redazione Nurse Times

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