Un recente studio conferma le enormi potenzialità dell’AI anche nel campo della farmacologia.
L’intelligenza artificiale si sta rivelando importante per l’identificazione in tempi record di nuovi farmaci. Insilico Medicine, leader globale nell’intelligenza artificiale per la scoperta di nuove molecole, ha pubblicalo su Nature Biotechnology un nuovo studio che mette in luce le potenzialità dei “cervelloni artificiali” e promette di far fare un salto sulla sedia al mondo del pharma.
L’articolo descrive una sfida a tempo, in cui il nuovo sistema di intelligenza artificiale chiamato Generative Tensorial Reinforcement Learning (Centri) ha progettato, in appena 21 giorni, sei nuovi inibitori della DDR1, un obiettivo della chinasi implicato nella fibrosi e in altre malattie. Quattro composti sono risultati attivi nei test biochimici e due sono stati validati a livello cellulare. Un candidato farmaco, inoltre, è stato testato sui topi e ha dimostrato una farmacocinetica favorevole.
La ricerca farmaceutica tradizionale ha tempi molto lunghi: si inizia con il test di migliaia di piccole molecole per arrivare a pochi prodotti promettenti, ma solo una su dieci di queste molecole supera gli studi clinici sugli esseri umani. Si comprende facilmente, dunque, come anche un leggero miglioramento nel tempo necessario alla realizzazione di nuovi tarmaci prometta significativi risparmi, oltre ad accelerare l’arrivo di nuove terapie al letto del malato. Nello studio le molecole individuale dall’intelligenza artificiale sono state validate in vitro e in vivo in appena 46 giorni.
Insilico Medicine sta sviluppando una pipeline completa per la realizzazione di farmaci che utilizza l’intelligenza artificiale, generando nuove molecole con proprietà specifiche per una varietà di target. Una pipeline ideata appositamente per validare rapidamente potenziali principi attivi e consentire una rapida realizzazione di farmaci.
Redazione Nurse Times
Fonte: PharmaKronos
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