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Responsabilità medica: la ripartizione dell’onere probatorio nelle controversie da trattamenti sanitari

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Responsabilità medica, anche lo specializzando è a rischio: lo dice la Cassazione
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La chiarezza delle sentenze della Cassazione nell’attribuire ruoli e responsabilità nelle vertenze mediche

Nel contesto della responsabilità medica, è fondamentale comprendere chi ha l’onere di dimostrare il legame causale in caso di danni derivanti da trattamenti sanitari. Secondo le regole stabilite dalla legge e dalla prassi giuridica, sia il paziente che la struttura sanitaria hanno ruoli chiave nella determinazione della responsabilità e del risarcimento dei danni.

La ripartizione della prova

In base alla disciplina della responsabilità medica, il paziente ha l’onere di dimostrare il nesso causale tra l’aggravamento della sua condizione e la condotta dei sanitari. D’altra parte, la struttura sanitaria deve provare l’impossibilità sopravvenuta della prestazione solo se il paziente ha stabilito in modo convincente il legame tra la sua patologia e l’intervento medico. Questo principio è stato confermato dalle sentenze della Cassazione, tra cui la Cassazione 6593/2019 e la Cassazione Ord. 21939/2019.

Le implicazioni legali

Questa suddivisione dell’onere probatorio ha importanti implicazioni legali. Se il paziente agisce contro la struttura sanitaria, deve dimostrare l’inadempimento del sanitario e il collegamento causale con l’evento dannoso. Invece, se il paziente agisce contro il medico, deve fornire prove dell’illecito, del nesso eziologico e del danno ingiusto. In quest’ottica, le sentenze della Cassazione 13533/2001, 3587/2021 e 98/2019 hanno chiarito il ruolo e l’onere probatorio delle parti coinvolte nei casi di responsabilità medica.

La determinazione della responsabilità medica e del risarcimento dei danni richiede una corretta comprensione della ripartizione dell’onere probatorio. Mentre il paziente deve dimostrare il nesso causale, la struttura sanitaria ha il compito di provare l’impossibilità sopravvenuta della prestazione. Questo equilibrio tra le parti è essenziale per garantire una giustizia equa e una tutela efficace dei diritti dei pazienti.

Redazione Nurse Times

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