L’equipe del dottor Massimo Di Marco, direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiologia con Utic dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, ha eseguito due interventi che, grazie all’utilizzo della tecnologia Noblestitch, hanno salvato la vita a un giovane paziente, correggendone l’occlusione percutanea di forame ovale pervio (Pfo).
Si tratta di un difetto congenito cardiaco del setto interatriale che, in specifiche circostante, consente il passaggio di particelle emboliche dal circolo venoso a quello arterioso, causando potenzialmente ictus e attacchi ischemici cerebrali transitori.
La tecnologia Noblestitch consente di chiudere il difetto attraverso una procedura mininvasiva, durante la quale vengono posizionati due fili di sutura attraverso il setto, bloccati da un sistema di fissaggio in polipropilene 1×4 millimetri. Il vantaggio consiste nell’assenza di protesi in metallo, che permette al setto interatriale di rimanere libero da ostacoli per un eventuale passaggio futuro, se necessario.
A eseguire i due interventi sono stati, insieme a Di Marco, i dottori Daniele Forlani e Alessandro Corazzini, con l’importante contributo dei tecnici e degli infermieri dell’Emodinamica. Il tutto alla presenza del professor Anthony Nobles, inventore della tecnica utilizzata.
Redazione Nurse Times
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