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Papa Francesco ringrazia i 70 medici e infermieri del Gemelli che lo hanno curato: “Pregate per me”

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Il pontefice incontra lo staff sanitario che lo ha curato per 38 giorni, confermando il suo stato di salute e invitando tutti alla preghiera.

Papa Francesco ha ricevuto i 70 professionisti sanitari dell’ospedale Gemelli di Roma che lo hanno curato per i suoi 38 giorni di ricovero. Nonostante le smentite e i filtri della sala stampa vaticana, l’evento si è svolto regolarmente nell’Aula Paolo VI, con un breve intervento del pontefice, ricco di ringraziamenti e una battuta sulla leadership femminile nella ricerca accademica. Il suo stato di salute è in deciso miglioramento: ossigeno a flussi residui, terapia motoria e riabilitazione respiratoria proseguono, mentre le apparizioni pubbliche si susseguono con crescente regolarità.

L’incontro con medici e infermieri

Papa Francesco ha accolto 70 medici e infermieri nell’Aula Paolo VI, ringraziandoli ripetutamente – più di dieci volte – per l’assistenza prestata durante i 38 giorni di degenza. Dopo il saluto introduttivo del presidente del Cda, Daniele Franco, il pontefice ha espresso gratitudine personale a ciascun professionista, assicurando la propria preghiera per tutti e chiedendo di essere a loro volta ricordato nelle preghiere.

Nel breve intervento al microfono la voce di papa Francesco è apparsa buona, nonostante un respiro ancora affannoso. Una nota di leggerezza è stata riservata alla rettrice dell’Università Cattolica, Elena Beccalli, con una battuta sul valore della leadership femminile: QQuando comandano le donne, le cose vanno”. Un video diffuso alle agenzie mostra il pontefice sorridente, arrivare in carrozzina senza cannule, segno evidente di un recupero in corso.

Stato di salute e convalescenza

Dopo il periodo di ricovero al Gemelli per una polmonite bilaterale, i medici avevano previsto almeno due mesi di isolamento a Santa Marta. Tuttavia papa Francesco ha accelerato i tempi di convalescenza e ha già ripreso a partecipare a eventi pubblici, a partire dalla messa del Giubileo dei malati. Ad oggi l’ossigeno ad alti flussi è ridotto al minimo, la terapia motoria e la riabilitazione respiratoria procedono con successo e il pontefice si è concesso un blitz all’aperto e visite in basilica tra i fedeli.

Resta aperto il capitolo sul pieno recupero: non è ancora certo se tutti i focolai di infezione siano stati debellati, né se papa Francesco potrà tornare a incontrare il pubblico senza alcuna protezione. Gli esperti monitorano quotidianamente i parametri respiratori e cardiaci, valutando il rientro graduale alle attività ordinarie.

Redazione Nurse Times

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