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Olimpiade di Parigi: i rischi per gli atleti che gareggiano nella Senna

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Olimpiade di Parigi: i rischi per gli atleti che gareggiano nella Senna
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In scena all’Olimpiade di Parigi le gare femminili di triathlon nella Senna, mentre per il nuoto di fondo bisognerà aspettare. Il timore di tanti è che la salute delle atlete che si sono tuffate sia a rischio.

“Sono stati compiuti notevoli progressi per migliorare la qualità dell’acqua della Senna ma i rischi sanitari non possono essere completamente eliminati. Un monitoraggio continuo e rigorose misure di sicurezza saranno essenziali per garantire la protezione degli atleti durante le competizioni”, risponde all’agenzia Dire Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima).

“Rischiare anche solo di prendersi una linea di febbre o di avere una gastroenterite una sera vuol dire rovinarsi le Olimpiadi – aggiunge -. È comprensibile la preoccupazione degli atleti e delle atlete. Ci saranno controlli e diluizioni importanti di eventuali sostanze patogene di origine microbiologica e chimicofisica, ma con il caso Sinner abbiamo visto come basti una linea di febbre o un raffreddore per far ritirare un atleta dopo anni di preparazione. Per alcuni sport le Olimpiadi sono il centro della possibilità carrieristica di un atleta. La qualità dell’acqua e i rischi sanitari associati sono, quindi, questioni cruciali per la sicurezza degli atleti”.

Ecco un’analisi dettagliata della situazione realizzata dalla Sima.

Miglioramenti della qualità dell’acqua

1. Progetti di depurazione – Sono stati lanciati progetti significativi per migliorare la qualità dell’acqua della Senna. Questi includono l’installazione di nuovi impianti di trattamento delle acque reflue e la modernizzazione di quelli esistenti per ridurre gli scarichi inquinanti.

2. Rimozione di scarichi illegali – Le autorità hanno intrapreso azioni per identificare e rimuovere scarichi illegali di acque reflue nella Senna, un passo fondamentale per migliorare la qualità dell’acqua.

3. Monitoraggio Continuo – È previsto un monitoraggio continuo della qualità dell’acqua per garantire che rispetti gli standard stabiliti per le competizioni in acque libere. I test riguarderanno la presenza di batteri, virus, e inquinanti chimici.

La Sima dichiara però che “nonostante gli sforzi per migliorare la qualità dell’acqua, esistono ancora potenziali rischi sanitari”:

1. Infezioni gastrointestinali – La presenza di batteri fecali come E. coli può causare infezioni gastrointestinali, con sintomi come diarrea e vomito.

2. Infezioni della pelle e degli occhi – Il contatto con l’acqua contaminata può portare a infezioni della pelle, eruzioni cutanee e infezioni agli occhi.

3. Leptospirosi – Questa malattia, causata da batteri presenti nell’urina degli animali (ratti e topi in primis), può essere un rischio in acque contaminate. I sintomi includono febbre alta, mal di testa e dolori muscolari.

4. Esposizione a inquinanti chimici – La presenza di metalli pesanti, pesticidi e altri inquinanti chimici può avere effetti a lungo termine sulla salute, anche se meno immediati rispetto ai rischi microbiologici.

Queste, invece, secondo la società scientifica sono le misure di sicurezza intraprese. Per mitigare i rischi, fa sapere Miani, il comitato organizzatore delle Olimpiadi e le autorità locali stanno implementando diverse misure:

1. Protocolli sanitari – Misure di prevenzione e risposta rapida per eventuali casi di infezione tra gli atleti. –

2. Verifiche regolari – Controlli frequenti della qualità dell’acqua per assicurare il rispetto degli standard di sicurezza.

3. Trasparenza dei dati – Pubblicazione regolare dei dati sulla qualità dell’acqua per garantire trasparenza e fiducia tra gli atleti e il pubblico. 

Redazione Nurse Times

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