Home Infermieri Nursing Up Lombardia: “Facciamo chiarezza sull’indennità di confine”
InfermieriLombardiaNT NewsPolitica & SindacatoRegionali

Nursing Up Lombardia: “Facciamo chiarezza sull’indennità di confine”

Condividi
Nursing Up Lombardia: "Facciamo chiarezza sull'indennità di confine"
Condividi

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del referente regionale Monica Trombetta.

Il 10 marzo 2022, nell’ambito della manifestazione di protesta del sindacato infermieristico Nursing Up davanti al Pirellone di Milano, organizzata per chiedere maggiore riconoscimento economico per gli infermieri e robuste assunzioni di personale, si è discusso anche del fenomeno di cui si parla da anni e che, accentuatosi con l’emergenza Covid, sta creando non pochi problemi, soprattutto alle strutture ospedaliere delle province di Como, Varese e Sondrio.

Trattasi dell’emorragia di infermieri verso le strutture del Sistema sanitario svizzero, le quali offrono condizioni lavorative e, soprattutto, stipendi dignitosi, che nulla hanno a che vedere con le buste paga degli ospedali italiani: una media di 1.800 euro in Italia, contro 3.600, a salire, in Svizzera. Abbiamo pertanto inviato, il giorno successivo a tale manifestazione, una nota ufficiale al presidente della Regione Lombardia, chiedendo un intervento immediato per arginare la problematica.

Chiediamo l’istituzione di una “indennità di confine” di almeno 500 euro netti per provare a frenare una perdita di professionisti che rischia di mettere in ginocchio i servizi ospedalieri delle provincie di Como, Varese e Sondrio. Lo chiediamo con forza, perché è già evidente la difficoltà di reperire nuovi infermieri da assumere nelle aziende sanitarie lombarde, e tale criticità tenderà ad acuirsi nei prossimi mesi per la fuga di ulteriori professionisti oltre confine. Un’indennità di confine o di attrattività, alla stregua di quanto stabilito in Valle d’Aosta, sarà sicuramente utile a contrastare la perdita di figure professionali imprescindibili per il funzionamento delle strutture ospedaliere.

Non ci illudiamo che ciò possa bastare. Servono interventi strutturali per valorizzare la professione infermieristica sia dal punto di vista economico sia in termini di motivazioni e attrattività, come ad esempio: allargare il perimetro di agire autonomo della professione, eliminare il vincolo di esclusività, aumentare il numero degli infermieri con competenze avanzate, consentire la prescrizione infermieristica, potenziare gli organici per consentire migliori condizioni lavorative, aumentare il benessere organizzativo, introdurre politiche di conciliazione vita-lavoro. C’è bisogno di coraggio e di risorse, prima che sia troppo tardi!

Redazione Nurse Times

Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook https://www.facebook.com/NurseTimes.NT

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
LazioNT NewsRegionali

Coina: “Abuso di precettazione della Fondazione Gemelli in relazione allo sciopero del 20 novembre”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato Coina. Il sindacato Coina...

NT News

Caso Margaret Spada, Carmina (M5S): “Tragedia evitabile. Pronta interrogazione parlamentare”

“La giovane vita di Margaret Spada è stata spezzata a causa dell’ennesima...

NT News

Sfide e speranze per OSS e infermieri: un settore in crisi

Le professioni sanitarie, come quelle degli OSS (Operatori Socio Sanitari) e degli...