Sanità, Nursing Up: Libera professione per gli infermieri come per i medici, per arginare l’emergenza della carenza di personale. Ora si individui una procedura celere per il Ddl
Roma, 9 lug. – Presentato questa mattina il Ddl sulla Libera Professione agli Infermieri, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica. All’incontro stampa presenziano: Pierpaolo Sileri, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato; Antonio De Palma, Presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up; Barbara Mangiacavalli, Presidente Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche; Rosaria Alvaro, Professore ordinario MED 45 presso l’Università di Roma Tor Vergata; Cesare Hoffer, Dirigente nazionale Nursing Up per le autonomie di Trento e Bolzano.
“Questa legge, nata per iniziativa parlamentare di Sileri con le firme di altri 21 senatori M5S e che consentirà agli infermieri e alle altre professioni sanitarie di svolgere l’attività libero-professionale intramoenia in maniera analoga a quella dei medici, rappresenta anche il primo strumento per affrontare l’emergenza della carenza di personale. Una situazione aggravata peraltro dai pensionamenti naturali e dagli scivoli previdenziali anticipati con Quota 100, nonché dalla situazione strutturale dovuta al blocco decennale del turnover. Per questo il Nursing Up ha chiesto e ottenuto di dare impulso alla produzione del Ddl sulla libera professione degli infermieri, ottenendo un immediato feedback positivo”. Così il presidente Nursing Up Antonio De Palma durante la conferenza di Palazzo Madama.
Il presidente dellaCommissione Sanità del Senato ha depositato il 14 maggio scorso il Ddl dal titolo “Disposizioni in materia di attività libero-professionale intramuraria delle professioni sanitarie di cui alla legge 1 febbraio 2006, n. 43. Modifiche alla legge 3 agosto 2007, n. 1” (Atto del Senato n.1284).
Cofirmatari sono i senatori: Maria Domenica Castellone, Emanuele Dessì, Agnese Gallicchio, Gabriele Lanzi, Arnaldo Lomuti, Luisa Angrisani, Sergio Romagnoli, Alberto Airola, Giuseppe Pisani, Alessandra Maiorino, Gianluca Castaldi, Nicola Morra, Iunio Valerio Romano, Gianmauro Dell’Olio, Giulia Lupo, Simona Nunzia Nocerino, Rossella Accoto, Cinzia Leone, Sabrina Ricciardi, Elisa Pirro, Elio Lannutti.
“Dare la possibilità agli infermieri pubblici dipendenti di esercitare attività intramoenia avrebbe, come primo importantissimo effetto – spiega De Palma – la riduzione delle liste d’attesa per il cittadino, come già accade con l’intramoenia dei medici. Ma soprattutto consentirebbe di beneficiare di un ampio alveo di prestazioni professionali erogate da professionisti competenti e certificati nella loro qualità di pubblici dipendenti. L’attività intramoenia per gli infermieri significa, inoltre, ridurre i ricoveri impropri che incidono negativamente sulla spesa del SSN, ma significa anche lotta all’abusivismo ed apertura di nuovi canali di contribuzione, cioè nuove risorse per le casse dello Stato”.
“Mi è stato chiesto di mettermi a disposizione con spirito di civico servizio – aggiunge il presidente Nursing Up – e di fornire il mio apporto per preparare il razionale di presentazione alle Camere del Disegno di legge, cosa che ho fatto immediatamente richiamando l’attenzione sull’esigenza di produrre una norma che fosse in grado di eliminare qualsiasi sperequazione esistente tra personale medico ed infermieristico”.
“Ringraziamo il senatore Sileri di aver fatto questo importante passo verso gli infermieri e le altre professioni sanitarie. Finalmente un esponente di rilievo delle istituzioni ha accolto il nostro grido di allarme – conclude De Palma – comprendendo che è fondamentale snellire al massimo le procedure e non perdere tempo prezioso, in primis se vogliamo tamponare l’emergenza e poi se vogliamo garantire ai cittadini la possibilità di accedere alle prestazioni infermieristiche, come già accade per quelle dei medici. Ora sarà fondamentale individuare una procedura celere per il Ddl, ivi compresa la richiesta di attribuzione dello stesso alla Commissione Sanità in sede deliberante”.
Redazione NurseTimes
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