Grande successo per il progetto editoriale denominato NExT (Nurse EXperimental Thesis) targato Nurse Times
Giunge al nostro indirizzo mail [email protected] il lavoro di tesi del dott. Claudio G. COCCHIARA dal titolo “L’errore durante la somministrazione terapeutica: indagine conoscitiva”, laureatosi presso l’Università Cattolica di Roma, nell’a.a. 2016 – 2017.
…di Claudio G. COCCHIARA
Negli ultimi secoli l’ospedale e le strutture sanitarie risultano essere i principali luoghi rivolti alla cura della persona. Nella realtà odierna, però, con la crescente complessità dei sistemi sanitari, quest’accezione sta lasciando sempre più posto alla paura di accedervi, poiché spesso accade che la degenza si prolunghi per cause sopravvenute all’interno, prima non presenti. Protagonista del fenomeno al quale ci si sta riferendo, è la dimensione dell’errore, in particolare se esso accade in momenti delicati della gestione infermieristica come quello della somministrazione terapeutica.
“To err is human – Building a safer Health System” come suggerisce il titolo di uno storico capolavoro statunitense, “Errare è umano”, ma quando lo scenario dell’errore vede come protagonisti professionisti sanitari come gli infermieri i mass media invadono ogni spazio dei mezzi di comunicazione indicando gli episodi come fatti di “malasanità”. La motivazione di tale condanna è racchiusa nell’importanza che l’ambiente sanitario riveste per la comunità. Infatti, un errore sanitario può in alcuni casi trasformarsi in un danno estremamente grave, provocando rilevanti ricadute sul piano sociale.
Grazie a tale realtà, negli ultimi decenni, il tema sugli studi degli errori e la loro prevenzione finalizzata ad un incremento della sicurezza del paziente ha gradualmente assunto una maggiore rilevanza nell’ambito dei sistemi di governo dei servizi sanitari, e allo stesso tempo ne è cambiato l’approccio.
Precedentemente, infatti, quando veniva chiamato in causa il termine “errore sanitario” si faceva riferimento al solo “errore medico”, del singolo professionista ma, con il progredire degli studi, si è visto come la sua origine deriva da una concatenazione di eventi dove l’errore umano ne è solo l’ultima conseguenza. Ogni azione di colpevolizzare, inoltre, contribuisce a nasconderlo.
Al di là di questo, bisogna poi accettare che è umanamente impossibile eliminare del tutto il rischio, sia pure in un sistema con alti standard di qualità e personale competente. Questa consapevolezza non deve però impedire di pensare che non sia possibile arginare la possibilità di errore.
Ciò, infatti, è realizzabile costruendo una cultura della prevenzione e dell’istruzione che coinvolga attivamente tutti ivi compresi gli attori del sistema, dai dirigenti, agli infermieri ai medici e tutti gli operatori, affinché diventi per loro un obiettivo primario. In questo scenario, l’infermiere assume un ruolo di vasta importanza in quanto parte attiva dell’azione della somministrazione terapeutica nonchè perchè risulta essere la figura più vicina al paziente e in stretto rapporto con esso. Sulla scia della radicale evoluzione che lo ha coinvolto negli ultimi anni, soprattutto in termini di responsabilità, anche l’International Council of Nurses ne ha riconosciuto il fondamentale contributo, stabilendo recentemente che: “La protezione del paziente dagli errori di cui può diventare vittima è un elemento fondamentale per garantire qualità nelle cure infermieristiche”.
Tale studio è perciò parte integrante dell’attività di quest’operatore. Ciò che è di prioritaria importanza è agire sulla prevenzione, fondata innanzitutto su un’azione formativa, che si concretizza nell’acquisizione di tutte le conoscenze circa le potenziali minacce di errore in fase di somministrazione terapeutica e gli eventi indesiderati ipotizzabili. Di fondamentale importanza è che tale intervento coinvolga, oltre agli infermieri anche la dirigenza e tutti coloro che prestano e presteranno la propria attività nei servizi sanitari.
Per realizzare questo orientamento allo studio dell’errore infermieristico e la correlata prevenzione nella fase della somministrazione terapeutica un punto di partenza fondamentale è senza dubbio la formazione sia degli studenti che del personale infermieristico già presente sul campo di lavoro, in modo da creare un’evoluzione didattica in grado di tendere allo sviluppo di competenze di base in materia di errore al fine di diffonderle tra tutto il personale sanitario.
E’ nell’ambito di tutto ciò che questa tesi vuole analizzare la percezione del problema tra gli infermieri, attraverso un questionario che mira a far emergere le loro conoscenze sul tema e i loro punti di sostegno che si trovano a disposizione per poter arginare tale problematica. Punto di partenza della tesi è l’illustrazione del concetto di “terapia farmacologica” e ciò in cui essa consiste. I paragrafi del primo capitolo puntano i riflettori sull’importanza che riveste la figura dell’infermiere durante l’effettuazione di quest’attività e ne mette in risalto l’evoluzione conseguente allo sviluppo di tale professione in fatto di competenze e responsabilità.
Il secondo step riguardante il percorso emerso dalla stesura della tesi è basato sullo studio dell’ errore in sanità ponendo particolarmente attenzione sull’errore avvenuto durante la fase della somministrazione terapeutica. Il terzo capitolo della tesi si concentra sulle conseguenze legali, civili e penali, caratterizzanti gli infermieri protagonisti di determinati errore e sviluppa un excursur attraverso le fasi giuridiche in cui rimane coinvolto in professionista dopo aver commesso un errore durante la somministrazione terapeutica. La quarta ed ultima tappa del percorso affrontato nella stesura della tesi vede al centro dell’analisi i questionari somministrati agli infermieri che hanno consentito di estrarre dati in favore dello sviluppo della mia tesi.
Allegato
Tesi “L’errore durante la somministrazione terapeutica: indagine conoscitiva”
Lascia un commento