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Meldola, infermiera accoltellata alla gola e alla mano durante somministrazione della terapia

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Paziente armato di coltello minaccia di morte infermiera: denunciato per porto abusivo di arma
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Nuova aggressione in una struttura sanitaria: un paziente psichiatrico colpisce un’infermiera durante la somministrazione di una terapia. La Ausl Romagna chiede misure di sicurezza più rigorose.

Questa mattina, presso il Centro di Salute Mentale della Casa della Comunità di Meldola, nel Forlivese, si è verificata un’aggressione violenta ai danni di un’infermiera. La professionista è stata accoltellata alla gola e alla mano da un paziente di 31 anni, già noto alla struttura per problemi di droga, mentre stava somministrando una terapia psichiatrica.

Secondo le prime ricostruzioni, il paziente sembrava tranquillo durante la procedura, ma all’improvviso ha estratto un coltello e ha aggredito l’infermiera nel momento in cui stava fissando il suo prossimo appuntamento. La vittima ha riportato una ferita superficiale alla gola e una più seria alla mano, ma ha evitato il peggio grazie alla sua pronta reazione e all’intervento tempestivo dei colleghi presenti.

I sanitari del 118, subito allertati, hanno stabilizzato l’infermiera e l’hanno trasportata d’urgenza all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico. Nonostante lo shock, le sue condizioni non sono gravi.

Aggressore arrestato poco dopo

Il paziente, dopo l’aggressione, è fuggito dal centro ma è stato rintracciato dai carabinieri poco dopo nei pressi della sua abitazione. Gli agenti lo hanno fermato e condotto in caserma, dove la sua posizione è ora al vaglio degli investigatori.

La Ausl Romagna: “Serve maggiore sicurezza per gli operatori”

In seguito all’accaduto, il Direttore Generale della Ausl Romagna ha espresso solidarietà all’infermiera e alla sua famiglia, evidenziando la necessità di maggiori tutele per il personale sanitario, in particolare all’interno di strutture che offrono servizi a pazienti psichiatrici e a persone con problemi di dipendenza.

“Siamo vicini alla nostra operatrice e ai suoi familiari in questo momento difficile,” ha dichiarato il Direttore Generale, “ma siamo profondamente colpiti dal fatto che, ancora una volta, i nostri operatori, con grande dedizione, si trovino a lavorare in contesti che dovrebbero essere sicuri e invece si rivelano pericolosi. Continueremo a impegnarci affinché queste situazioni non si ripetano, richiedendo il supporto delle istituzioni per garantire un ambiente di lavoro più sicuro.”

L’emergenza sicurezza nelle strutture sanitarie. Interviene Andrea Bottega (Nursind)

“Spiace dover dire di aver perso il conto delle aggressioni di cui, purtroppo, gli infermieri sono i principali bersagli. La solidarietà mia e di tutto il Nursind alla collega che è stata accoltellata stamani mentre svolgeva il suo lavoro presso un Centro di salute mentale nel forlivese. Siamo tutti sotto shock, ma anche arrabbiati. Si tratta di strutture o unità operative dove i rischi che corre il personale, si sa, sono massimi, viste le condizioni cliniche dei pazienti che accolgono. Ecco perché chiediamo un sistema di controllo, e quindi di deterrenza, fisso, ma anche che si ponga fine a situazioni in cui, come pure capita, gli infermieri si ritrovano addirittura in postazioni da soli con il paziente”.  Lo scrive sui canali social il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega.

Redazione NurseTimes

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