Ricercatori olandesi e americani hanno condotto esperimenti con esiti soddisfacenti in topi e primati non umani.
I ricercatori della Eindhoven University of Technology (Olanda) e della Icahn School of Medicine del Mount Sinai di New York, guidati da Willem Mulder hanno somministrato un nanobiologico mirato al midollo spinale (MTP-HDL) per via endovenosa ai topi con melanoma. La risultante induzione di immunità ha portato a mielopoiesi, ossia alla produzione di cellule mieloidi addestrate nel midollo osseo. Tali cellule addestrate hanno modificato il microambiente del tumore, consentendo alle cellule immunitarie di combattere efficacemente le cellule del melanoma.
In un ulteriore esperimento il nanobiologico ha mostrato caratteristiche simili in primati non umani, con un profilo di sicurezza favorevole. Gli autori concludono che MPT-HDL si accumula favorevolmente negli organi ematopoietici dei topi e dei primati non umani, induce l’immunità addestrata attraverso progenitori nel midollo osseo in vivo, inibisce la crescita tumorale e potenzia l’inibizione dei checkpoint immunitari.
Letti insieme, i risultati indicano che questo approccio potrebbe essere usato come una terapia antitumorale indipendente o in associazione a farmaci inibitori dei checkpoint. “Stiamo lavorando sulla versatilità del nostro approccio, conducendo studi su diversi modelli di cancro, inclusi tumore al pancreas, al seno e al polmone”, ha spiegato Mulder.
Redazione Nurse Times
Lascia un commento