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Manovra 2026: Nursing Up, briciole per infermieri e rischio per il SSN

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De Palma, contratto "vediamo il serio pericolo di un muro contro muro che non condurrà ai risultati sperati"
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Il Sindacato critica le risorse destinate alla sanità: 30mila assunzioni annunciate ma persiste una carenza strutturale di oltre 175mila infermieri in Italia

ROMA, 16 OTTOBRE 2025 – «Lo schema dei 2,3 miliardi in più per la sanità previsto dalla Manovra rappresenta uno sforzo apprezzabile del Governo, ma entriamo nel dettaglio dei numeri per capire che non è tutto oro quello che luccica: 30mila nuove assunzioni di infermieri con 840 milioni dal 2026, che saliranno a 2 miliardi nel 2028. Peccato che gli infermieri di fatto non ci siano: mancano 175mila unità rispetto agli standard europei, i concorsi restano deserti e i giovani emigrano. Dove reperire queste assunzioni? Più facile a dirsi che a farsi! Così il SSN non reggerà», dichiara il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma.

Tra le altre voci: 700 milioni per la prevenzione dal 2026150 milioni per l’assistenza domiciliare80 milioni per la salute mentale60 per le malattie rare70 per la farmacia dei servizi. «Ma in particolare gli aumenti delle indennità restano poco chiari: i media parlano di 180 milioni destinati ai medici, mentre agli infermieri verrebbe riconosciuto un incremento di 110 euro lordi

Vogliamo sapere se queste somme per gli infermieri sono comprese nei 180 milioni o se rientrano in altre non indicate: non servono ambiguità, occorrono più che mai certezze», incalza De Palma.

Il sindacato rilancia la sua proposta: aprire subito alla libera professione per infermieri e ostetriche, unica via per valorizzare i professionisti già in servizio, ridurre le liste d’attesa e garantire gli obiettivi del Pnrr, che richiede 50mila infermieri di famiglia entro il 2026.

«Chiediamo da tempo al Ministro Schillaci un confronto diretto: i cittadini non hanno bisogno di promesse ma di soluzioni concrete. Senza un piano realistico di reperimento del personale e senza riforme coraggiose, la sanità pubblica continuerà a sopravvivere di briciole», conclude De Palma.

Redazione NurseTimes

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