Il preservativo rimane lo scudo più efficace contro le infezioni sessuali, anche per quanto riguarda i rapporti orali. È bene anche vaccinarsi contro epatite A, B e contro il papillomavirus. I giovani tra i 20 e i 30 anni sono più a rischio.
È l’estate il momento più propizio per le malattie veneree, ovvero tutte quelle patologie più o meno pericolose che si trasmettono per via sessuale. Perché? Beh… per tanti motivi: rapporti occasionali, teenagers sprovveduti, senza né educazione (il 15-20%, addirittura, confonde la contraccezione con la prevenzione delle infezioni!) né freni, più facilità e voglia di ricorrere a sostanze stordenti come alcol e droghe in grado di liberare da qualsiasi inibizione, la voglia di divertirsi tipica del periodo e per ultimo… il caldo.
Così spiega il dott. Massimo Andreoni, responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e past president della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), al Corriere della Sera: “Normalmente, durante i viaggi e le vacanze, la possibilità di avere degli incontri sessuali occasionali aumenta. Non è un caso che, nel periodo successivo a quello estivo, si registri il picco assoluto annuale di pazienti in fatto di infezioni e malattie sessualmente trasmissibili”.
E grazie a tutta questa imprudenza, gli agenti patogeni responsabili di tali infezioni banchettano sempre più spesso nelle cellule dei nostri giovani; tanto che le malattie veneree sono in aumento, così come dichiarato dai centri infettivologici italiani, che negli ultimi 3-4 anni hanno assistito al raddoppiarsi dei casi di sifilide.
Ma non c’è solo quest’ultima: come spiega Andrea De Luca, direttore Malattie Infettive dell’Università di Siena, al Corriere: “A queste si aggiungono altre infezioni, anche meno gravi, come quelle da Clamidia – l’infezione genitale più diffusa in Europa, VEDI – ma non prive di conseguenze, tra cui l’infertilità femminile. L’infezione più diffusa è quella da papillomavirus, per la quale è fondamentale la vaccinazione gratuita per gli adolescenti, maschi e femmine. Può causare il cancro della cervice uterina e dell’ano e le condilomatosi genitali e anali. Per l’Hiv e per le altre malattie, anche se il rischio di un singolo rapporto è basso, se si gioca alla roulette russa prima o poi il proiettile arriva e per questo bisogna proteggersi sempre”.
Chi è più a rischio di contagio?
Secondo uno studio del 2015 sarebbero le donne single, in particolare quelle che non viaggiano in gruppo, perché avrebbero una percezione del pericolo inferiore (soprattutto per quanto riguarda il sesso orale). Per il resto sono a rischio sono tutti i giovani (principalmente quelli tra i 20 e i 30 anni), indiscussi protagonisti del sesso durante i mesi estivi; soprattutto in alcuni paesi come l’Africa e l’America Latina.
Come proteggersi?
In teoria, non sarebbe così complicato: la parola d’ordine, infatti, dovrebbe essere quella di PRESERVATIVO. Un cappuccio tanto facile da utilizzare quanto fondamentale per lasciare al di fuori dal proprio organismo germi e patogeni indesiderati. Acquistato, se possibile, in Farmacia e diffidando dei prodotti sfusi o di confezioni non intatte. E da utilizzarsi nei rapporti vaginali, in quelli anali e anche in quelli orali (ad alto rischio per la trasmissione di alcune infezioni come sifilide e gonorrea).
Ma i nostri giovani… preferiscono non informarsi e rischiare: recenti indagini, purtroppo, hanno mostrato come ben il 50% dei teenager italiani non usi il profilattico; neanche nei pericolosi rapporti occasionali.
Altre raccomandazioni? Beh, sarebbe utile anche vaccinarsi contro l’epatite A (il cui virus è stato fonte di molte infezioni nell’ultimo periodo) e B, se non si è già protetti. Non drogarsi, non ubriacarsi e facendo attenzione a come si gestiscono i rapporti occasionali. Gli adolescenti dovrebbero poi essere vaccinati contro l’Hpv, il Papillomavirus.
Chi non si protegge o gli è capitato una o più volte di non proteggersi, infine, dovrebbe poi fare attenzione ad eventuali segnali di infezione, come dolori e strane secrezioni genitali, un alterato colore delle urine o cambiamenti della cute. Consapevoli del fatto che, per qualsiasi dubbio, è sempre opportuno e mai superfluo recarsi dal proprio medico o dallo specialista infettivologo o dermatologo.
Fonte: Corriere della Sera, ANSA
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