Moda o realtà terapeutica? Accessorio fashion o metodica efficace per la salute?
Queste e molte altre riflessioni coinvolgono, opinionisti, tecnici ma soprattutto pazienti, incuriositi dai sempre più numerosi passaggi televisivi di atleti che vestono questo tape colorato, e dal cogliere, nella quotidianità, queste “pennellate di colore” su persone incontrate in metropolitana o al supermercato.
Se il “Diavolo veste Prada” allora forse, sotto, indossa anche il “Kinesio”…
Al di là delle opinioni personali e delle leggende metropolitane, ci sono però alcuni dati incontrovertibili che incoronano il Kinesio Taping sul podio delle tecniche più importanti per il trattamento delle disfunzioni dell’apparato osteo-muscolo-scheletrico, di molte delle affezioni del sistema neurale e per il recupero del benessere psicofisico.
La diffusione mondiale del metodo, anche se è solo la punta dell’iceberg, è testimoniata dalla sua presenza negli eventi sportivi più importanti dell’ultimo decennio, come Olimpiadi, Olimpiadi Invernali, Campionati Mondiali e Europei di tutte le discipline. Il coinvolgimento di quasi tutte le nazioni del mondo, dove viene applicato a migliaia di pazienti e dove la formazione dei professionisti che lo usano è curata direttamente dai Docenti Ufficiali riconosciuti dalla Kinesio Taping International, i milioni di rotoli venduti, ma soprattutto le ricerche scientifiche e gli studi che sempre più frequentemente compaiono sulle riviste di settore indicizzate rappresentano, di fatto, un biglietto da visita che non richiede altri commenti e riflessioni.
La metodica del Kinesio Taping, e il suo “strumento” applicativo, il Kinesio Tex Tape nascono, nel 1973, da un intuizione di un chiropratico giapponese, il Dr. Kenzo Kase. Nella sua esperienza clinica, constatò che la sofferenza, fisica e psicologica, principale lamentata dai suoi pazienti era il dolore. Ebbe quindi l’idea di trovare un “soluzione” che potesse mantenere i risultati acquisiti con il trattamento tra una seduta e l’altra.
Ipotizzò quindi che si potesse ridurre il dolore riferito dei suoi pazienti attraverso una modificazione della tensione della cute, ottenuta attraverso l’apposizione di un cerotto alla fine del trattamento proposto. Il Dr. Kase immaginò che, sollevando la pelle, la normale circolazione dei fluidi interstiziali attraverso i vasi linfatici superficiali si sarebbe ristabilita (omeostasi). La successiva diminuzione della pressione dei fluidi avrebbe portato a un miglioramento della funzione muscolare diminuendo edema e dolore. Poiché la branca della scienza medica che si occupa di funzione e movimento muscolare era la Kinesiologia, ebbe l’idea di utilizzare il termine “Kinesio Tape”.
Il Dr. Kase provò a utilizzare i nastri terapeutici già presenti sul mercato ma li trovò troppo spessi, irritavano la pelle e non erano in grado di sollevare adeguatamente la cute, così decise di creare il proprio tape terapeutico specifico e con caratteristiche uniche tali da realizzare la stimolazione cutanea desiderata.
In poco tempo il Kinesio Taping divenne una tecnica di riabilitazione, che presto beneficiò di una complessa specifica teoria di funzionamento, e di applicazioni correttive sempre più sofisticate diventando presto una vera e propria metodica.
Ad oggi la tecnica è utilizzata da fisioterapisti (70%), terapisti occupazionali, personal trainer, chiropratici, medici e massaggiatori; come già detto l’applicazione del tape rappresenta l’atto finale della seduta terapeutico, può quindi essere tranquillamente aggiunto o affiancato a tutte le altre tecniche terapeutiche comunemente utilizzate come: terapie manuali, crioterapia, idroterapia, elettrostimolazione, agopuntura, osteopatia, massaggio terapia, terapie fisiche.
In Italia, dove la metodica ha compiuto i suoi primi passi ufficiali nel 2007 si realizzano mediamente 40 corsi all’anno che hanno portano alla formazione di circa 9000 professionisti abilitati.
Dario Villa
Docente Certificato Kinesio Taping International
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