E’ la legge n°38 del 15 marzo 2010 (VEDI) che impone agli ospedali italiani di attuare una vera e propria terapia del dolore
La terapia antalgica diventa parte integrante del trattamento terapeutico e presa in carico del paziente Studi recenti dimostrano che ogni minuto 13 milioni di italiani soffrono di dolore cronico.
L’articolo 7 della suddetta legge (VEDI) obbliga la registrazione del dolore dei pazienti, specificando che tale rilevazione deve essere riportata all’interno della cartella clinica, nelle sezioni mediche e infermieristiche, in uso presso le strutture sanitarie, specificando le caratteristiche del dolore e la sua evoluzione nel corso del ricovero. Inoltre stabilisce di annotare la tecnica antalgica, i farmaci utilizzati e i relativi dosaggi, nonché il risultato raggiunto.
Gli strumenti di rilevazione che vengono utilizzati per raggiungere tale scopo sono le scale di misurazione, tra queste troviamo:
- NRS (Numerical Rating Scale): scala numerica per la misurazione soggettiva dell’intensità del dolore;
- VAS (Visual Analogue Scale): scala numerica per la misurazione delle caratteristiche soggettive del dolore;
- PAINAD (Pain Assessment in Advanced Dementia): scala di misurazione del dolore nei pazienti affetti da demenza;
- C-POT (Critical Care-Patient Observation Tool): per la rilevazione del comportamento non verbale del dolore, proprio dei pazienti in terapia intensiva.
Tali scale vengono utilizzate per migliorare il controllo del dolore in ogni paziente, al fine di renderne migliore la qualità della vita ed essere in grado di comprendere il livello di dolore anche in pazienti stranieri e non in grado di comunicare.
L’infermiere ha un ruolo fondamentale nella rilevazione del dolore come informare il paziente che il dolore non deve essere sopportato, ma bisogna informare il personale nel caso in cui aumenti senza che raggiunga dei livelli di intensità elevata.
La legge stabilisce che la misurazione del dolore deve essere effettuata tre volte al giorno, in corrispondenza dei tre turni, e nel caso in cui vi siano due rilevazioni consecutive di assenza di dolore, non si rendono necessari ulteriori controlli a meno che non vi sia una modifica delle condizioni cliniche.
Il dolore è un’esperienza soggettiva sgradevole derivante da un fattore reale o potenziale, ed essendo personale ha anche una connotazione emotiva. Con il passare del tempo è migliorata la conoscenza da parte dei pazienti dei centri di terapia antalgica, ma ancora un elevata percentuale continua a soffrire.
Ida Baiano
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