L’Associazione ADI si è vista recapitare presso la propria sede, due lettere a distanza di 2 settimane, contenente una denuncia a nome dell’associazione, redatta formalmente dal presidente Mauro Di Fresco.
Le due denunce non sono mai state redatte dall’adi che, anzi, è del tutto all’oscuro dei fatti ivi denunciati.
Alcuni giornalisti hanno contattato l’associazione in quanto nelle proprie redazioni sono pervenute medesime lettere che però la stessa non ha mai inviato.
“Del resto le buste da lettera – spiega il prof Di Fresco – sono di colore giallo mentre l’adi utilizza quelle americane con finestra di colore bianco.
Le buste non recano l’intestazione dell’associazione e le lettere sono battute con un font che l’ADI non utilizza e con un’interlinea troppo stretta per essere accettata come atto legale. Inoltre la formattazione del testo non segue le direttive delle forme legali perchè non è nè centrata nè giustificata ma a sinistra. La stilistica, la semantica, la sintassi e la pragmatica espresse, non sono d’uso all’ADI e quindi si palesano estranee alla forma dei nostri atti”.
“Si ignorano i motivi che hanno indotto ignoti a simulare la nostra associazione – continua Di Fresco – e falsificare lo scrivente, ma la tesi più accreditata è quella che vede un infermiere o gruppi di infermieri interessati a ledere l’immagine della società di ambulanze richiamata in denuncia che, vigliaccamente, non volendo o potendo associarsi all’ADI, si celano mascherandosi dietro l’Associazione, credendo che la controparte, intimorita dalla forza legale e dal prestigio dell’Associazione, cedano per accogliere le loro richieste”.
I responsabili devono essere cercati tra i dipendenti che operano nelle ambulanze.
Le Procure di Roma e di Foggia ora indagano.
Redazione NurseTimes
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