È accaduto a Roma dove O.C.A., 27enne malato di fegato, è stato chiamato dall’ospedale Spallanzani per un trapianto da effettuarsi “entro un’ora”. Ma senza automobile e senza qualcuno che potesse accompagnarlo, il ragazzo, disperato, ha chiamato la Polizia. Sono accorsi prontamente degli agenti, che lo hanno subito trasportato nel nosocomio. In tempo.
Sono le 21:00 di venerdì 29 luglio, quando il telefono del 27enne O.C.A. inizia a squillare. Il ragazzo, a cena con l’anziana madre presso la loro abitazione di Passoscuro (Fiumicino, Roma), si alza dalla sedia e risponde piuttosto svogliato. Ma dall’altra parte della cornetta, è pronta per lui una notizia che può cambiare la sua vita: “Siamo pronti per il trapianto. La aspettiamo entro un’ora”. È il Centro Trapianti dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, che avvisa così il giovane, affetto da tempo da una grave patologia al fegato, di avere finalmente un organo disponibile per lui. O. C. A. rimane incredulo. La lunga scalata per diventare primo dell’infinita lista è quindi giunta al termine? Sì, proprio così.
Ma quel momento così intenso, dove il ragazzo riesce ad intravedere di nuovo un futuro davanti a sé, si tramuta presto in pura disperazione: non c’è un’automobile disponibile, nessun parente o amico può accompagnarlo e l’ospedale è piuttosto lontano.
Come può perciò arrivare in tempo? È l’occasione della sua vita, questa… e non può di certo mancare. Dopo aver vagliato tutte le ipotesi possibili, stretto dalla morsa del tempo e non sapendo più cosa fare, il giovane decide di chiedere aiuto ai centralinisti della sala operativa della Questura, a cui racconta tutta la sua vicenda. E gli agenti lo tranquillizzano subito, con un concetto breve quanto rassicurante: riceverà immediatamente aiuto e assistenza. Passano pochi minuti ed alcuni poliziotti bussano alla sua porta. Accompagnano il ragazzo su una volante e lo trasportano in fretta presso il nosocomio, dove l’équipe medica lo sta aspettando per intervenire.
O.C.A. viene operato con successo e le sue condizioni sono stabili. Ora ha un fegato nuovo ed un cuore pieno di riconoscenza per quegli agenti che, con grandissima generosità, umanità e professionalità, l’hanno aiutato a non mancare ad un appuntamento così importante. I familiari, commossi, hanno avuto parole di elogio e di ringraziamento nei confronti degli uomini della Polizia di Stato.
Fonti: Corriere della Sera, Il Messaggero
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