Con esplicito riferimento agli articoli recentemente pubblicati su NurseTimes, (ADI nel Sulcis: per i malati e per i loro familiari è fallimento senza precedenti del 17/09/2015 e ADI nell’Asl 7 di Carbonia. La protesta dell’associazione dei pazienti: “pronti anche allo sciopero della fame!” del 17/10/2015) in merito alle tensioni tra i pazienti del Sulcis colpiti da malattie rare ad alto impatto sociale ed il commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia Antonio Onnis, il Senatore Maurizio Romani (IDV) insieme alla Senatrice Alessandra Bencini (IDV) ed la Senatrice Ivana Simeoni (del Gruppo Misto) hanno presentato una urgente interrogazione parlamentare al Ministro della Salute.
Con la succitata interrogazione ( INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04690) si chiede al Ministro della Salute Beatrice Lorenzìn:
se il Ministro in indirizzo sia in grado di stabilire quali siano le motivazioni che hanno portato la Asl 7 di Carbonia a modificare il precedente modello ADI, che comprendeva il team medico-infermieristico, afferente alle unità operative di anestesia e rianimazione degli ospedali di Carbonia e Iglesias, con successivo reclutamento di altro personale sanitario da formare, e quali azioni urgenti voglia intraprendere per rispondere alla richiesta di maggiori tutele espressa dai cittadini deospedalizzati, attualmente in protesta, affetti da gravi malattie, che necessitano di personale specialista con continuità professionale nei reparti di rianimazione;
se sia in grado di riferire quale numero di ricoveri ospedalieri e di richieste di intervento al personale sanitario del 118 si è registrato per l’assistenza del personale in cura domiciliare integrata di terzo livello, a seguito dell’approvazione della delibera n. 633/C del 29 aprile 2015 del commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia e quali azioni intenda attuare per assicurare ai cittadini che necessitano di un elevato livello assistenziale le garanzie di diritto alla salute statuite per l’attuazione dei LEA, compresi gli interventi in urgenza effettuabili a domicilio dal personale delle unità operative di anestesia e rianimazione;
se intenda adoperarsi per garantire ai cittadini assistiti la conoscibilità delle competenze specialistiche degli infermieri del SSN, ivi compresi gli infermieri finora reclutati presso la Asl 7 di Carbonia, per le cure domiciliari integrate di terzo livello, attraverso l’immediato aggiornamento delle informazioni rese dai collegi provinciali professionali alla federazione nazionale IPASVI, in attuazione di quanto stabilito dalla legge di conversione n. 248 del 2006 in tema di obblighi di pubblicità delle professioni sanitarie e secondo criteri di trasparenza e veridicità delle competenze professionali e di non equivocità, a tutela e nell’interesse dell’utenza;
se, preso atto del modello di evoluzione delle competenze specialistiche degli infermieri della federazione nazionale IPASVI, elaborato in linea con quanto stabilito con il comma 566 dell’art. 1 della legge n. 190 del 2014, intenda adoperarsi per la sua immediata attuazione, in ragione delle garanzie costituzionali di diritto alla salute e del crescente bisogno di cure specialistiche, specie in favore di pazienti con elevato livello di complessità;
quali urgenti azioni infine intenda intraprendere per valorizzare i principali obiettivi stabiliti dalla relazione della commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei LEA, in tema di supporto alle famiglie e di continuità assistenziale specialistica ed al fine di evitare il ricorso inappropriato al ricovero in ospedale o ad altra struttura residenziale dei pazienti del Sulcis in ADI di terzo livello attualmente in protesta.
NurseTimes continua il suo impegno a favore dei pazienti colpiti da malattie rare, ribadendo il proprio sostegno ai pazienti del Sulcis ed ai loro familiari, tuttavia auspichiamo una risoluzione rapida, con delle risposte reali alle importanti problematiche poste dai cittadini bisognosi di competenze specialistiche e con elevato livello di complessità assistenziale.
I cittadini pretendono un’assistenza specialistica, gli infermieri sono pronti, la politica?
Massimo Randolfi
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