I genitori, separati, non erano d’accordo, così il Tribunale civile di Modena ha deciso che “La bambina va sottoposta alle vaccinazioni previste dal vigente piano vaccinale, anche in assenza del consenso della madre”
La protagonista di questa storia è un’inconsapevole bambina di 7 anni che il suo papà voleva vaccinare, mentre la madre non ne aveva nessuna intenzione. Prima di lasciarsi, i genitori della piccola (che non frequentava l’asilo) avevano deciso di sottoporla solo ad alcune vaccinazioni, firmando una lettera di “obiezione di coscienza” all’obbligo vaccinale.
Quando però i due si sono separati e la bambina doveva essere iscritta alla prima elementare, il papà ha rivisto la sua posizione (l’obiezione di coscienza è sempre revocabile) e ha rivendicato il diritto di vaccinarla. La mamma, non è stata d’accordo, nonostante una consulenza tecnica abbia poi attestato che non c’erano comunque controindicazioni alla vaccinazione della bambina.
Così ci ha pensato il Tribunale civile di Modena a prendere una decisione per loro, con la sentenza depositata il 19 dicembre scorso in cancelleria: “La bambina va sottoposta alle vaccinazioni previste dal vigente piano vaccinale, anche in assenza del consenso della madre”.
Quindi la bimba va vaccinata. Senza se e senza ma. Anche senza il consenso di sua madre. I giudici hanno scritto che “La Ctu espletata ha ritenuto non lesive del diritto alla salute della figlia le ulteriori vaccinazioni, indicando l’insussitenza di controindicazioni alla somministrazione nei riguardi della minore, ritenendo che per ogni vaccinazione succitata il vantaggio consiste nella protezione dalla malattia e dalle sue conseguenze”.
Il Tribunale anche ricordato che nel corso del giudizio è stata approvata la legge che ha esteso il numero delle vaccinazioni obbligatorie in Italia, imponendole a chi si iscrive a nidi, materne e scuola dell’obbligo.
Alessio Biondino
Fonti: AdnKronos, Repubblica
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