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Intelligenza artificiale in ambulatorio: alleata invisibile dei medici di medicina generale

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Ogni anno il 19 maggio si celebra la Giornata mondiale del medico di medicina generale (MMG), una ricorrenza che invita a riconoscere il ruolo cruciale che questi professionisti svolgono quotidianamente nel garantire l’accesso alle cure e la continuità assistenziale. In Italia i medici di medicina generale rappresentano la porta d’ingresso al Servizio sanitario nazionale: ascoltano, accompagnano, prevengono e curano, offrendo un’assistenza continua, personalizzata e vicina alle persone. Un ruolo insostituibile, oggi più che mai.

Carenze strutturali e carico amministrativo: un sistema sotto pressione

Secondo i dati Sisac aggiornati al 1° gennaio 2024 e secondo le stime della Fondazione Gimbe, in Italia mancano oltre 5.500 medici di medicina generale, distribuiti su 17 regioni e province autonome. Le situazioni più critiche si concentrano nelle grandi regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Campania, Piemonte e Toscana), dove la pressione sulle cure primarie rischia di compromettere l’efficacia dell’intero Ssn.

Ma non si tratta solo di numeri. Ogni MMG gestisce in media oltre 1.500 pazienti e si confronta quotidianamente con carichi di lavoro in costante aumento, adempimenti burocratici opprimenti e una digitalizzazione spesso frammentata. Un sistema che troppo spesso sottrae tempo ed energie alla relazione clinica e alla cura diretta dei pazienti.

L’intelligenza artificiale entra in ambulatorio: una rivoluzione silenziosa ma concreta

In questo scenario l’intelligenza artificiale è un cambio di paradigma importante. Non una tecnologia fredda e impersonale, ma una risorsa strategica e abilitante in grado di supportare il lavoro quotidiano dei medici, migliorare l’efficienza e restituire tempoprezioso alla relazione con il paziente.

Un esempio concreto è la funzionalità “Referti AI”, sviluppata da Elty, azienda italiana HealthTech del Gruppo Unipol. Questo sistema consente l’estrazione automatica dei parametri clinici da referti in formato PDF o immagine, integrandoli direttamente nella cartella clinica del paziente con un’accuratezza elevata. Il risultato? Un risparmio di tempo stimato fino a due ore al giorno per ciascun medico, con una drastica riduzione dell’onere amministrativo. “Referti AI”, infatti, offre ai medici una panoramica chiara, immediata e accessibile delle informazioni del paziente.

L’intelligenza artificiale è un’opportunità storica ed epocale, ma deve essere colta con responsabilità

Anche la Società italiana dei medici di medicina generale (SIMG) ha recentemente evidenziato, in un documento di posizione, come l’intelligenza artificiale rappresenti una leva strategica senza precedenti per migliorare e rafforzare l’efficacia e la sostenibilità dell’assistenza primaria. Tuttavia il successo di questa transizione richiede attenzione e rigore: etica e centralità del paziente devono restare i pilastri di ogni innovazione tecnologica in ambito sanitario.

Verso un nuovo equilibrio

L’adozione dell’intelligenza artificiale non sostituisce i medici di medicina generale, né intende farlo. Al contrario, ne potenzia le capacità, liberandoli da mansioni ripetitive e permettendo loro di concentrarsi sulla relazione con il paziente. In un momento storico in cui la carenza di MMG è una realtà preoccupante – il Rapporto Agenas stima che nel 2025 mancheranno 3.632 medici di medicina generale in Italia – è fondamentale adottare soluzioni in grado di coniugare efficienza, sostenibilità e visione.

In occasione della Giornata mondiale del medico di medicina generale è essenziale riconoscere il valore insostituibile di questi professionisti e fornire loro gli strumenti necessari per affrontare le sfide del presente e del futuro. L’intelligenza artificiale, se utilizzata in modo etico e responsabile, può diventare l’alleato invisibile che consente ai medici di medicina generale di dedicarsi maggiormente a fare ciò che conta davvero: prendersi cura delle persone.

Redazione Nurse Times

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