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Infezioni legate all’uso del catetere, arrivano le linee di indirizzo per la gestione del paziente oncologico

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Infezioni legate all’uso del catetere, arrivano le linee di indirizzo per la gestione del paziente oncologico
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Sono contenute in un documento messo a punto dal Working Group Nursing Aiom e si propongono come riferimento per gli infermieri operanti in questo settore.

Un paziente oncologico su cinque portatore di un catetere – ovvero avente un accesso venoso centrale necessario per le terapie – contrae un’infezione legata all’utilizzo del dispositivo. Tra le cause vi è la complessità di gestione di tali pazienti. Proprio per migliorare l’assistenza a questi malati arriva un documento contenente le linee di indirizzo per la gestione del paziente oncologico portatore di accesso venoso centrale, che si propone come punto di riferimento per gli infermieri che operano in ambito oncologico.
Messo a punto dal Gruppo di studio infermieristico dell’Associazione italiana di oncologia medica – Aiom (Working Group Nursing Aiom), il documento è stato presentato a Roma, durante il XX Congresso nazionale dell’Associazione e sarà disponibile sul sito dell’Aiom a partire da dicembre.

“Per la stesura di questo documento di consenso – spiega Nicola Galtarossa, coordinatore del Day Hospital oncologico dell’Istituto oncologico veneto di Padova, nonché membro del Working Group Nursing Aiom – sono stati coinvolti 132 infermieri esperti che lavorano nei reparti di oncologia italiani, per un totale di 64 Oncologie da Nord a Sud, con 5 eventi di tutoraggio. L’obiettivo era proprio un confronto tra gli infermieri impegnati sul campo per raccogliere ed evidenziare le migliori pratiche in materia. Quello che, come Gruppo infermieristico Aiom ci proponiamo è arrivare ad assicurare continuità ed equità di trattamento nella gestione dei pazienti con accesso venoso centrale lungo tutto il percorso di cura”.

Le nuove linee di indirizzo, spiegano gli estensori del documento, “vanno dalle indicazioni pratiche per la scelta della tipologia di catetere migliore per il singolo paziente alle modalità di gestione del dispositivo; dalla prevenzione degli incidenti dovuti alla malpractice, come potrebbe essere il malposizionamento del dispositivo, alle procedure di disinfezione e alle pratiche antispesi, a partire dall’igiene delle mani”. Ma vi sono pure Indicazioni su prevenzione e gestione delle infezioni, oltre all’inserimento di algoritmi per la scelta del dispositivo.

Proprio sull’igiene delle mani, Galtarossa tiene a precisare: “Può apparire scontata, ma invece rappresenta un indicatore fondamentale di prevenzione. Il punto è che noi infermieri dobbiamo avere uno strumento di riferimento, come un documento di consenso che sia condiviso a livello nazionale, per uniformare l’assistenza dei pazienti con accesso venoso centrale, al fine di garantire a tutti equità e qualità di trattamento, gestione ottimale dei dispositivi e diffusione delle buone pratiche. Tutto ciò con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei malati, prevenendo il fenomeno delle infezioni catetere-correlate”.

Sottolinea Rita Reggiani, infermiera referente del Centro di accoglienza dei servizi Ospedale Mauriziano di Torino e membro del Working Group Nursing Aiom: “È fondamentale disciplinare l’assistenza dei pazienti oncologici con catetere secondo modalità condivise e omogenee. Ciò richiede competenze e formazione specifiche. L’obiettivo è diffondere questo documento tra gli infermieri dei reparti oncologici negli ospedali, ma anche a livello di assistenza territoriale”.

Concludono gli autori: “Il documento, naturalmente, non sostituisce il parere del medico o i bisogni e i desideri dei pazienti, e nel prossimo futuro sarà ulteriormente aggiornato per arrivare a vere e proprie linee guida nazionali”.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.ansa.it

 

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