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Infermieri militari discriminati ricorrono al TAR: parità di trattamento

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Esclusiva NurseTimes. Interrogazione parlamentare sul riconoscimento giuridico degli infermieri in polizia: ecco la risposta
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Infermieri militari combattono per diritti e dignità: le richieste che scuotono le fondamenta delle Forze Armate

“Come già noto vi è una lacuna legislativa che genera una rilevante disparità di inquadramento e trattamento tra le realtà infermieristiche del S.S.N. e quella in cui siamo inseriti del S.S.M.”

Gli infermieri militari si trovano ad affrontare una disparità di trattamento rispetto ai loro colleghi civili. Sono 264, provenienti da diverse forze armate, tra cui Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri, che hanno presentato ricorsi presso i Tribunali Amministrativi Regionali, la questione è diventata un punto focale di discussione.

Nonostante le loro responsabilità equiparabili a quelle dei colleghi civili, si trovano incardinati in una categoria amministrativa inferiore rispetto agli infermieri del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Questa disparità si riflette anche nell’inquadramento economico, con i militari infermieri classificati in una categoria inferiore rispetto ai colleghi civili, nonostante la simile formazione e le stesse responsabilità professionali.

Inoltre, mentre in altri Paesi membri della NATO gli infermieri sono inquadrati nella categoria degli Ufficiali, in Italia rimangono classificati come Sottufficiali, nonostante la formazione universitaria. Questa discrepanza non solo impatta sulla dignità professionale, ma anche sull’effettiva parità di trattamento tra infermieri civili e militari.

Un’altra questione sollevata riguarda la concessione della deroga all’obbligo di esclusività del pubblico impiego, estesa a medici, odontoiatri e psicologi militari, ma non agli infermieri militari. Questo solleva dubbi sulla ragionevolezza delle differenziazioni nel trattamento tra le diverse categorie professionali all’interno delle Forze Armate.

Tuttavia, c’è speranza nell’orizzonte normativo: la legge del 5 agosto 2022, n. 119, offre un potenziale veicolo normativo per eliminare queste disparità e garantire una giusta dignità agli infermieri militari italiani. Attraverso questa legge, il governo è stato delegato a adottare decreti legislativi per la revisione della struttura organizzativa e ordinativa del Servizio Sanitario Militare, con l’obiettivo di garantire una maggiore parità di trattamento.

Le richieste degli infermieri militari ricorsisti sono chiare e nette:

  1. Inserimento di tutte le Professioni Sanitarie nel Corpo Sanitario.
  2. Giusto inquadramento economico equiparato alle funzioni svolte come avviene negli altri comparti della Pubblica Amministrazione.
  3. Consenso per l’attività di libera professionale alle Professioni Sanitarie militari.

La questione della parità di trattamento per gli infermieri militari è diventata un tema centrale di discussione. È essenziale che le disparità attuali vengano affrontate e che vengano adottate misure legislative per garantire una giusta dignità e parità di trattamento agli infermieri militari italiani, che svolgono un ruolo fondamentale nel sistema sanitario del Paese. La voce dei ricorsisti è stata alzata, ed è fondamentale che venga ascoltata e risolta con urgenza.

Redazione Nurse Times

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