CNAI sostiene lo sciopero nazionale del 20 novembre: “Salvaguardiamo il SSN e valorizziamo infermieri e professionisti sanitari“
La Consociazione Nazionale delle Associazioni Infermiere/i (CNAI) ha annunciato la propria adesione allo sciopero nazionale e alla manifestazione indetti per il prossimo 20 novembre dai sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up. Con questo sostegno, CNAI rinnova l’impegno per difendere il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e promuovere il riconoscimento professionale degli infermieri e degli operatori sanitari.
Un appello alla mobilitazione e al cambiamento
CNAI sottolinea la necessità di azioni concrete per affrontare le criticità del sistema sanitario, dichiarando che solo un’azione collettiva e unitaria potrà ottenere risultati tangibili. L’associazione invita infermieri e professionisti sanitari a mobilitarsi, puntando su soluzioni efficaci per migliorare la qualità assistenziale e le condizioni di lavoro. Tra le questioni prioritarie, CNAI evidenzia:
1. Finanziamenti insufficienti: I fondi attualmente stanziati per la sanità pubblica nel 2025 risultano molto meno di quanto promesso e necessario per le esigenze dei cittadini, mettendo a rischio la qualità e la tenuta dell’assistenza.
2. Aumenti salariali irrisori: Gli aumenti previsti per gli infermieri (7 euro di indennità nel 2025 e 80 euro nel 2026) sono offensivi e aumentano il divario con gli stipendi europei. Appare necessario incrementare adeguatamente i salari e a livelli crescenti le indennità di specificità infermieristica e prevedere modalità di contrattazione differenziate.
3. Carenza di personale: Prevedere investimenti adeguati per il reclutamento di personale (mancano oltre 100.000 infermieri), rimuovere i vincoli sistemici per garantire adeguati livelli assunzionali e le barriere che ostacolano la piena mobilità interregionale e tra comparti, con conseguente esodo di professionisti dai servizi sanitari.
4. Condizioni di lavoro critiche: Prevedere adeguate risorse per mantenere in servizio il personale ed operare per ambienti di lavoro positivi, garantendo organici adeguati e ben formati. Prevedere specifiche incentivazioni per il benessere del personale infermieristico e operare per il miglior inserimento della professione infermieristica tra lavori usuranti con i relativi benefici.
5. Salvaguardia del SSN: Aumentare gli investimenti, migliorare le politiche di gestione pubblico-privato e revisionare le modalità di regionalizzazione, anche per evitare un ulteriore aumento delle spese a carico dei cittadini(out-of pocket) e la conseguente diminuzione degli standard di qualità e sicurezza dell’assistenza, con liste di attesa infinite e continue aggressioni al personale.
6. Abolizione del vincolo di esclusività: Prevedere l’abolizione completa e strutturale, con riduzione degli oneri fiscali, del vincolo di esclusività e delle relative incompatibilità per gli infermieri di tutti i comparti, semplificando il quadro regolamentare, allineandolo a quello per la dirigenza medica, al fine di garantire maggiore flessibilità e autonomia operativa.
7. Sospensione provvedimento Assistente Infermiere: Sospendere l’introduzione della figura dell’assistente infermiere che rischia di dequalificare ulteriormente la professione e di compromettere la qualità dell’assistenza e la sicurezza dei pazienti. Consolidare il ruolo delle figure di supporto, razionalizzando, in forma omogenea, le opportunità di formazione e pratica professionale.
8. Mancata valorizzazione delle competenze: Le competenze specialistiche degli infermieri, il livello di pratica avanzata e la capacità di prescrizione farmacologica, non sono riconosciute e valorizzate all’interno del sistema sanitario italiano. Questa carenza limita lo sviluppo del potenziale professionale degli infermieri e l’accesso alle cure dei cittadini, ostacolando l’implementazione di nuovi modelli assistenziali.
9. Revisione della formazione: Ridare centralità alla formazione del Corsi di laurea in infermieristica, in linea con la Direttiva 55/EU/2013 e rivedere le regole per l’accesso ai corsi per garantire la massima partecipazione di studenti, incentivando la frequenza con l’abolizione delle tasse universitarie e con borse di studio e percorsi finanziati per l’inserimento lavorativo e per la formazione post-base.
Evitare ulteriori misure temporanee ed emergenziali, prevedendo una pianificazione strategica pluriennale del personale e del fabbisogno formativo ai diversi livelli (formazione generalista, specialistica, avanzata) per indirizzare il sistema all’autosufficienza infermieristica in ambito nazionale.
10. Infermieri a livello strategico e attualizzazione normativa. Assicurare la presenza di infermieri in funzioni dirigenziali strategiche del settore sanitario, per il migliore contributo alle decisioni tecniche e di policy anche attraverso un migliore utilizzo della digitalizzazione e dei dati sanitari con l’utilizzo della terminologia infermieristica (ICNP)finanziata e riconosciuta in ambito EU/WHO, essenziale per supportare decisioni cliniche, economiche e organizzative più efficaci. La necessità di un testo unico (Nursing Act) e di un riallineamento volto all’attualizzazione normativa è cruciale per garantire che gli infermieri ai diversi livelli possano operare in un contesto giuridico chiaro e aggiornato.
11. Gestione etica del reclutamento internazionale: Il reclutamento di infermieri dall’estero deve essere trasparente e sostenibile e con adeguate garanzie sui percorsi formativi, abbandonando con immediatezza le misure post-pandemiche che consentono l’esercizio temporaneo delle professioni sanitarie in deroga alle verifiche previste dalla regolamentazione professionale.
Una petizione per sostenere la lotta infermieristica
Per dare ancora più forza alle richieste, CNAI ha lanciato una petizione su Change.org, invitando tutti gli infermieri, i professionisti sanitari e i cittadini a firmare per sostenere i diritti del personale sanitario e difendere il SSN.
Appello alla partecipazione alla manifestazione del 20 novembre
CNAI esorta tutte le organizzazioni infermieristiche e gli operatori sanitari a partecipare attivamente alla manifestazione del 20 novembre per difendere i diritti dei professionisti e il diritto alla salute dei cittadini.
“La tutela della salute pubblica non può attendere. È tempo di azioni concrete, non di promesse disattese,” conclude CNAI.
Per ulteriori informazioni: [email protected]
Redazione NurseTimes
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