In Italia la professione infermieristica rappresenta un pilastro fondamentale del sistema sanitario, ma quanto guadagna realmente un infermiere?
Secondo il Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), un infermiere impiegato nel Servizio sanitario nazionale può arrivare a percepire fino a 29.233 euro annui. Tuttavia il panorama degli stipendi varia significativamente tra il settore pubblico e quello privato, nonché in base all’esperienza e alla specializzazione dell’individuo.
Recentemente il rinnovo del Ccnl Sanità ha introdotto un incremento negli stipendi per gli infermieri, ma questo aumento si scontra con un tasso di inflazione crescente, che ha eroso significativamente il potere d’acquisto dei lavoratori del settore. Infatti, nonostante un aumento nominale degli stipendi, l’inflazione, che a dicembre ha raggiunto l’11,6%, ha ridotto il valore reale delle retribuzioni, mettendo a dura prova la classe infermieristica.
La situazione degli infermieri in Italia si inserisce in un contesto europeo variegato, dove ad esempio gli infermieri in Lussemburgo e Belgio godono di stipendi significativamente superiori rispetto ai loro colleghi in Lituania e in altri paesi dell’Europa orientale. Queste disparità salariali riflettono le sfide che gli infermieri italiani affrontano nel confronto con i loro omologhi europei.
Nonostante le difficoltà, la professione infermieristica continua ad attrarre nuovi talenti, grazie alla sua importanza cruciale all’interno del sistema sanitario e alla soddisfazione derivante dal contributo diretto alla cura e al benessere dei pazienti. Tuttavia è fondamentale che le condizioni di lavoro e gli stipendi degli infermieri riflettano adeguatamente il loro ruolo indispensabile e le sfide che affrontano quotidianamente.
Gli infermieri in Italia si trovano ad affrontare una serie di sfide significative, che vanno dalla carenza di personale alla gestione dello stress lavoro-correlato, passando per la necessità di miglioramenti salariali e di condizioni di lavoro. Approfondiamo questi aspetti.
Carenza di personale e fuga dei professionisti e aumenti stipendio infermieri
Una delle principali sfide è la carenza di personale infermieristico, aggravata dalla fuga di professionisti all’estero o in pensione. Questo problema è accentuato dalla limitata disponibilità di opportunità formative e di reclutamento, con un numero ridotto di programmi di formazione infermieristica e restrizioni nell’accesso ai corsi di laurea.
Discrepanza nella retribuzione e condizioni di lavoro
Un’altra sfida importante è la necessità di migliorare la retribuzione degli infermieri, garantendo salari adeguati, benefit equi e dignitosi, e sostenendo ambienti di lavoro positivi. Nonostante il ruolo cruciale che gli infermieri svolgono nel sistema sanitario, lo stipendio varia in base a diversi fattori e spesso non è più alto della media nazionale, contribuendo alla carenza di infermieri.
Stress lavoro-correlato
La professione infermieristica è anche caratterizzata da un alto rischio di stress lavoro-correlato, dovuto alla necessità di affrontare situazioni difficili, che richiedono grande concentrazione e impegno emotivo. Questo aspetto dissuade molti giovani dall’intraprendere una carriera nel campo della sanità e contribuisce alla carenza di personale.
Necessità di investimenti e riforme
Per affrontare queste sfide è necessario un investimento significativo nel sistema sanitario italiano. Il Centro per la ricerca economica applicata alla sanità (CREA) stima che siano necessari 15 miliardi di euro per ridurre il divario con gli altri Paesi europei e garantire un sistema sanitario equo, efficiente e allineato alle esigenze della società italiana.
Redazione Nurse Times
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