Un preparato in grado di ‘immunizzare’ contro il virus HIV è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori. Il vaccino ha già dimostrato di stimolare la produzione di anticorpi specifici nei topi. Presto il primo trial clinico.
Ci sono persone, affette dal virus dell’HIV, che sono in grado di produrre in modo naturale degli anticorpi mutati che riescono a neutralizzare efficacemente diversi ceppi del virus. Ciò ha illuminato la mente di alcuni scienziati, che stanno lavorando alla messa a punto di un vaccino che riesca a stimolare la produzione di tali anticorpi “ampiamente neutralizzanti” così da prevenire l’infezione dal virus HIV.
Il professor Shane Crotty del La Jolla Institute, uno degli autori dello studio pubblicato su Science, spiega che il nostro sistema immunitario contiene un’ampia gamma di cellule precursori B e può così rispondere a molti e diversi agenti patogeni. Ciò però vuole anche dire che i precursori B che possono riconoscere una caratteristica specifica sulla superficie di un virus sono particolarmente rari sul totale. Per questo è necessario trovare il modo di rendere la superficie virale riconoscibile così che le cellule B specifiche “possano essere attivate, proliferare ed essere utili”.
Insegnare al sistema immunitario a produrre anticorpi contro il virus, tramite una serie di diverse proteine del virus HIV ingegnerizzate ed usate come immunogeni; questa è l’idea alla base di un nuovo vaccino. Così afferma l’autore principale dello studio, William Schief, professore e direttore dello Scripps Research Institute, nel cui laboratorio è stato sviluppato il vaccino:
“Usando una nuova tecnica, siamo stati in grado di dimostrare, ben prima delle sperimentazioni cliniche, che la maggior parte delle persona in realtà ha le giuste cellule B che si legheranno a questo possibile vaccino”…”Abbiamo riscontrato che quasi tutti hanno i precursori degli anticorpi neutralizzanti, e che una proteina ingegnerizzata precisamente può legarsi a queste cellule, anche in presenza della concorrenza di altre cellule immunitarie”.
È in programma la fase 1 di un trial clinico per testare il vaccino, che nel giugno 2015 ha già prodotto la risposta anticorpale nei topi e che, come sottolinea il prof. Schief, avrà come obiettivo quello di:
“verificare la sicurezza del vaccino e la capacità di queste proteine ingegnerizzate di suscitare la risposta immunitaria desiderata negli esseri umani, cioè lo sviluppo di anticorpi ampiamente neutralizzanti”.
Alessio Biondino
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