Nel seguente comunicato stampa le riflessioni di Antonio De Palma, presidente Nazionale del sindacato Nursing Up sulla Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e volontario.
L’eredità del Covid, con le ferite e le cicatrici che la pandemia ha lasciato in ognuno di noi, non siano solo doveroso ricordo e omaggio per i professionisti sanitari che hanno donato la loro vita per salvare quella di migliaia di pazienti, ma si trasformi nella convinzione e nella consapevolezza che le nuove sfide della sanità si vincono solo valorizzando le competenze e il coraggio di chi combatte ogni giorno, per noi, sul campo, per difendere la nostra salute.
Nella quarta Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e volontario si riparta, chiudendo per un attimo gli occhi, da quei tragici giorni di febbraio 2020, quando un nemico agguerrito e dalla forza sconosciuta fece capolino dal nulla, trovando gli infermieri e gli altri professionisti sanitari privi dei più basilari strumenti di difesa. Indossavano camici da macellaio e pannoloni, non avendo nemmeno il tempo, tra un turno e l’altro nelle terapie intensive, faccia a faccia con la morte, di espletare le proprie funzioni fisiologiche.
Non abbiamo dimenticato nemmeno per un attimo quanto, in quei drammatici momenti, fosse forte l’empatia della gente nei confronti degli infermieri e degli altri professionisti dell’assistenza che, ironia della sorte, si sentivano nudi e inermi di fronte al virus, ma accompagnati idealmente ogni giorno dal calore dei cittadini, a partire dal loro ingresso in ospedale fino all’ultimo minuto di quelle interminabili battaglie giornaliere.
Tutto questo rende difficilmente comprensibile ciò che accade oggi, quando, nelle corsie, continua a consumarsi un numero sempre più alto di aggressioni e violenze verso gli operatori sanitari. Sì, signori, perché parliamo sempre degli stessi professionisti, che vedono a repentaglio la propria incolumità a causa dell’inerzia di una politica che invece, rappresentando i cittadini, dovrebbe avere attenzione per chi si prende cura di loro. E sembrano, di conseguenza, davvero trascorsi anni luce.
E allora sia impegno concreto della politica e delle istituzioni contribuire, con azioni reali, a porre nuove basi per corroborare e mantenere quell’armonia tra professionisti della salute e pazienti, ricostruendo un sistema sanitario equilibrato e funzionante, non solo in memoria dei 90 infermieri deceduti (senza dimenticare i 320mila contagiati), ma soprattutto ricordando, più che mai in questa giornata, che l’immenso capitale professionale e umano a nostra disposizione rappresenta la migliore arma che abbiamo a disposizione per affrontare gli ostacoli che abbiamo davanti ogni giorno e i possibili nuovi nemici che verranno.
Redazione Nurse Times
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