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Ginevra, l’Oms espone i progressi compiuti nella lotta al tabagismo

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Ginevra, l’Oms espone i progressi compiuti nella lotta al tabagismo
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Molti Paesi hanno promosso normative per contrastare il fenomeno, che causa milioni di morti ogni anno nel mondo. Le multinazionali del tabacco restano il nemico numero uno.

Ginevra, l’Oms espone i progressi compiuti nella lotta al tabagismo 1È iniziata lunedì 1° ottobre e si concluderà sabato 6, la Conferenza sulla convenzione quadro dell’Oms per il controllo del tabacco (FCTC), che riunisce a Ginevra le delegazioni di 137 Paesi, insieme a rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite, di altre organizzazioni intergovernative e della società civile.

Esaminare i progressi compiuti a livello globale nella riduzione del tabagismo, definire le strategie per affrontare l’emergere di nuovi prodotti e limitare l’interferenza dell’industria del tabacco negli sforzi di controllo. Questi gli scopi dell’iniziativa.

I dati Oms rivelano che il tabacco uccide fino a metà dei suoi utilizzatori, più di 7 milioni ogni anno. Oltre 6 milioni di quelle morti sono il risultato del consumo diretto di tabacco, mentre circa 890mila sono il risultato di fumo passivo per i non fumatori. Circa l’80% degli 1,1 miliardi di fumatori del mondo vive in Paesi a basso e medio reddito.

Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha aperto la conferenza definendo il Trattato sul controllo del tabacco come una delle più grandi conquiste degli ultimi vent’anni per la salute pubblica: “Da quando è entrato in vigore, 13 anni fa, l’FCTC rimane uno degli strumenti più potenti per promuovere la salute pubblica. Attraverso l’attuazione di questo trattato, stiamo compiendo grandi progressi e stiamo salvando delle vite”.

A seguito del trattato, infatti, i Paesi firmatari hanno approvato leggi articolate sul controllo del tabacco, prevedendo l’aumento delle tasse sul tabacco, la creazione di spazi senza fumo, la diffusione sistematica delle avvertenze sui danni e sui divieti attraverso messaggi apposti sia sulle confezioni che su appositi spazi di comunicazione.

Dal rapporto sullo stato di avanzamento globale dell’attuazione dell’FCTC, presentato durante la prima sessione della Conferenza, emergono progressi significativi, sebbene non uniformi. Bene l’attuazione di misure relative alla riduzione della domanda di tabacco: oltre il 90% dei Paesi ha dichiarato di aver introdotto politiche fiscali e/o tariffarie e la stessa percentuale ha dichiarato di aver vietato il fumo in tutti i luoghi pubblici. In molti hanno anche condiviso la propria esperienza sull’estensione o nella pianificazione del divieto di fumare in ambienti esterni, e sull’inclusione di nuovi prodotti nella legislazione riguardante il fumo.

Le avvertenze sanitarie sulle confezioni dei prodotti sono ora richieste in quasi il 90% dei Paesi, mentre la diagnosi e i servizi sanitari per il trattamento della dipendenza da fumo sono inclusi nei programmi nazionali di controllo del tabacco oltre due terzi dei Paesi. La maggior parte dei Paesi ha inoltre segnalato l’esistenza di un divieto generale su tutte le forme di sponsorizzazione del tabacco, ma la pubblicità transfrontaliera rimane meno regolamentata e difficile da controllare.

Oltre due terzi dei Paesi hanno poi riferito di aver promulgato o rafforzato la legislazione volta a contrastare il commercio illecito a livello nazionale. Un numero crescente di Paesi ha anche riferito di aver sviluppato strategie nazionali multisettoriali e piani d’azione per il controllo del tabacco, con quasi due terzi che segnalano le misure adottate per impedire l’interferenza dell’industria del tabacco con le politiche di controllo.

Anche se l’85% delle parti ha vietato la vendita di prodotti del tabacco ai minori e un numero crescente di parti ha aumentato l’età minima per acquistare prodotti del tabacco, c’è ancora spazio per miglioramenti, in particolare nel divieto di scaffalature self-service e distributori automatici. I sistemi nazionali di sorveglianza istituiti da oltre il 70% delle parti, i progressi della ricerca e l’osservazione dei modelli di consumo del tabacco hanno contribuito a migliorare il monitoraggio dei progressi verso l’attuazione della FCTC dell’Oms.

“Molti governi – afferma Vera Luiza da Costa e Silva, responsabile del segretariato FCTC dell’Oms – hanno messo in atto azioni di controllo del tabacco e hanno fatto progressi nell’attuazione della Convenzione. Ma questo non è il momento di compiacersi. Con i suoi bilanci astronomici, l’industria del tabacco continua a porre in essere furiosi sforzi per minare l’attuazione del nostro trattato”.

A tal proposito, Costa e Silva ha citato le “politiche aggressive di commercializzazione”, attuate dalle aziende del tabacco con l’introduzione sul mercato di nuovi prodotti e “utilizzando le scappatoie esistenti nelle legislazioni per bypassare le normative sul controllo del tabacco”. Ecco perché “dobbiamo ancora lavorare per portare insieme risorse e volontà politica, per proteggere il trattato dall’industria del tabacco, che continua a essere la barriera numero uno per la salute pubblica”, ha aggiunto.

Tra le nuove priorità delle strategie anti-fumo dell’Oms figura adesso una rafforzata attenzione agli impatti negativi sull’ambiente e sullo sviluppo economico. “Ci auguriamo che questa conferenza sia il punto di partenza per una più ampia applicazione della FCTC come trattato internazionale capace di estendersi oltre il controllo del tabacco, per supportare strategie che promuovano lo sviluppo sostenibile e che proteggano le risorse ambientali”, ha concluso Costa e Silva.

“Fumare è un problema di sviluppo – ha dichiarato Michael Møller, direttore generale dell’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra –, perché colpisce i soggetti più vulnerabili, già messi a dura prova dai sistemi sanitari, alimentando un circolo vizioso di povertà e disuguaglianza. Raggiungere l’Agenda 2030 e ridurre l’onere delle malattie non trasmissibili, molte delle quali provocate dall’uso del tabacco, richiede un’azione tempestiva e diffusa a tutti i livelli”.

Le ricadute sull’ambiente della filiera globale del tabacco sono documentati in un nuovo rapporto, intitolato Fumo di sigaretta: una valutazione dell’impronta ambientale globale del tabacco, che sarà reso disponibile durante la Conferenza.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.quotidianosanita.it

 

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