Il freddo improvviso, ossia il repentino abbassamento delle temperature, può produrre effetti imprevisti sulla salute del cuore, “perché si innesca la vasocostrizione per cercare di mantenere il corpo a determinate temperature, e questo comporta l’aumento delle restrizioni vascolari e quindi la maggior fatica del cuore, che lavora di più”.
A fare il punto con l’Adnkronos Salute sui danni per il cuore dell’avvicinarsi allo zero termico è Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il Tuo cuore dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco): “In casi rari il freddo può causare anche un infarto, quando ci sono situazioni di base già compromesse e c’è una vasocostrizione arteriolare, ma c’è anche il rischio dell’angina pectoris nei soggetti già sensibili, soprattutto quando si passa da un ambiente caldo a uno più freddo”.
Prosegue Gabrielli: “Il cuore affaticato porta all’attivazione del sistema nervoso autonomo che determina una ulteriore attivazione del carico delle frequenze nelle persone che hanno problematiche cardiovascolari”. Alcuni campanelli d’allarme si avvetono “nella cardiopatia ischemica: il sintomo principale è la sensazione di avere un macigno sul petto e costrizione del torace, anche da fermi”.
Se con il grande caldo è consigliato rivedere la terapia farmacologica, sottolinea inoltre lo specialista, “anche con il freddo un passaggio con il proprio specialista o medico di famiglia è auspicabile”. Rispetto al fai da te per difendersi dall’abbassamento delle temperature, “non beviamo i superalcolici illudendoci di ricevere un qualche giovamento: hanno l’effetto opposto perché c’è la vasodilatazione che fa disperdere il caldo dell’organismo”.
Conclude Gabrielli: “A tavola evitare i cibi troppi grassi, perché non ci proteggono dal freddo. Anzi, fanno male al cuore. Proteggiamoci dal gelo tenendo l’organismo attivo e, compatibilmente con le proprie condizioni fisiche, anche allenandoci”. E i bambini?. “Se non hanno patologie cardiovascolari congenite, possono stare all’aperto anche con temperature rigide. Il rischio, purtroppo, è quello di facilitare i virus respiratori, che possono agire anche sull’apparato cardiovascolare quando si vanno a localizzare a livello del cuore, come nella miocardite”.
Redazione Nurse Times
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