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Festa nazionale di San Francesco: impatto di oltre 8 milioni sul comparto sanitario

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La Camera dei deputati ha avviato l’iter per istituire la Festa nazionale di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, in vista dell’ottavo centenario della sua morte nel 2026. Il testo della proposta di legge sarà votato in Aula dopo l’approvazione della riforma della giustizia. L’orientamento è chiaro: si va verso il sì definitivo anche in Senato.

Il 4 ottobre diventerà quindi una festa nazionale a tutti gli effetti, ma con modalità “light” rispetto ad altre ricorrenze. Le celebrazioni saranno infatti facoltative, non comporteranno chiusure obbligatorie di scuole o uffici pubblici e, soprattutto, non incideranno sulla spesa pubblica scolastica e amministrativa. Le istituzioni, comunque, potranno promuovere eventi educativi, culturali e sociali, con particolare attenzione ai temi della pace, inclusione sociale e tutela ambientale.

La nuova festa avrà però ripercussioni sul comparto sanitario, interessato da una delle voci di spesa più significative. La relazione tecnica allegata al provvedimento prevede 10,6 milioni di euro annui, di cui circa 8,8 milioni destinati proprio al settore sanitario. Una cifra calcolata per coprire straordinari e indennità legate alla gestione dei turni nelle giornate festive.

“Le ricadute organizzative, specie per settori come sanità e sicurezza, non saranno trascurabili – sottolinea dal sindacato Nursind -. Il comparto sanitario sarà chiamato, ancora una volta, a garantire continuità assistenziale anche nelle giornate festive, spesso con organici ridotti e turni potenziati”.

Redazione Nurse Times

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