È importante che il professionista sanitario conosca le diverse categorie.
L’impiego di farmaci attivi sul sistema cardiovascolare, i loro effetti e il loro utilizzo (nel medesimo ambito), anche per altre disfunzioni cardiache, suggeriscono al professionista sanitario (prescrittore e/o somministratore) l’accurata conoscenza per lo meno della categorizzazione di taluni impiegati. Ricordiamo che i farmaci sono:
- Farmaci per l’ICC (insufficienza cardiaca congestizia)
- Antiaritmici
- Antianginosi
- Anti-ipertensivi
L’ICC è una condizione in cui il cuore è incapace di pompare la quantità di sangue sufficiente all’organismo. Si dice “congestizia” in quanto vi è congestione sanguigna a livello polmonare ed edemi periferici. Per avallare l’aumento della gittata cardiaca si utilizzano farmaci inotropi, vasodilatatori e diuretici.
Tra i farmaci in grado di aumentare la forza di contrazione miocardica si ricordano gli agonisti beta-adrenergici (come, ad esempio, la dobutamina), i glicosidi digitalici (come la digossina), gli inibitori della fostodiesterasi (come i cardiocinetici non digitalici, che agiscono inibendo l’azione dell’enzima fosfodiesterasi, aumentando il flusso di calcio nelle cellule; l’amrinone è un esempio di principio attivo). Sempre per l’ICC si utilizzano antri farmaci: ACE-inibitori, vasodilatatori, diuretici.
Gli antiaritmici puntano a ripristinare i disordini dell’automatismo dei tessuti che garantiscono ritmo e successiva contrazione del cuore (aritmie sinusali, tachicardia parossisitica). Talvolta il loro impiego è chiamato in causa anche per i disordini della conduzione (tachicardia, aritmie da rientro, fibrillazione vemtricolare) degli impulsi che possono essere accelerati o rallentati. Le condizioni di disordini dell’automatismo e disordini della conduzione degli impulsi che possono essere accelerati o rallentati possono coesistere tra loro. Gli antiartmici si dividono in 4 classi,in base al meccanismo d’azione:
- Classe I: bloccano i canali del sodio (lidocaina, procainamide,chinidina)
- Classe II: Simpaticolitici (ossia bloccanti beta-adrenergici, sotalolo e propranololo)
- Classe III: bloccanti canali del potassio (amiodarone e sotalolo)
- Classe IV: calcioantagonisti (bloccanti canali del calcio, Verapramil, Diltiazem e Nifedipina).
I farmaci antianginosi vengono impiegati qualora si verifichi un insufficiente flusso coronarico, che non soddisfa il fabbisogno di ossigeno del miocardio. Essendo dei vasodilatarori, essi riconducono ai farmaci beta-bloccanti, calcioantagonisti e nitrati organici (come la nitroglicerina).
I farmaci anti-ipertensivi riducono la pressione arteriosa (l’effetto è mediato da farmaci beta-bloccanti, farmaci alfa-bloccanti, calcioantagonisti, nitrati organici, ACE-inibitori, diuretici e antagonisti dei recettori della Angiotensina II). In sostanza, interferiscono con i meccanismi che fisiologicamente regolano la pressione
Michele Calabrese
- Prevenire le lesioni da pressione: il 21 novembre torna la Giornata Internazionale STOP Pressure Ulcers
- Convegno “Universalità delle cure e sostenibilità dei Ssn in Europa”: appuntamento a Roma il 22 novembre
- Ostia (Roma), uomo morto per possibile shock anafilattico: indagati tre medici del Centro Paraplegici
- Reggio Emilia, violenza in Pronto soccorso: 16enne prende a pugni due infermieri
- Asl Napoli 3 Sud, sospesa infermiera che si spacciava per cartomante e sensitiva
Lascia un commento