Si tengono oggi, giovedì 25 settembre, in ambito nazionale per le 36 università statali gli esami di ammissione ai corsi delle cinque classi di laurea magistrale per le Professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche, della Riabilitazione, Tecnico assistenziali-diagnostiche e della Prevenzione. Mentre le altre cinque università private, di cui due ciascuno a Milano e a Roma, svolgono gli esami in giornate diverse dal 25 settembre delle statali, e comunque in questo mese di 19 settembre.
Nel totale delle 41 università, sia statali che private, sarebbero ad oggi 12.469 i professionisti che hanno presentato domanda sui 4.213 posti a bando (Tab.1) di cui la maggioranza, 2.317 posti (55%), sono per i 40 Corsi di Infermieristica e ostetrica.
La rilevazione dei dati, che è resa possibile grazie alla disponibilità e collaborazione da parte di tutte le università, evidenzia in generale un calo medio del -11,0% delle domande presentate, dalle 13.983 dello scorso anno alle attuali 12.447, con un trend che è maggiore del -9,6% del precedente anno 2024 sul 2023 e parecchio diverso ed opposto rispetto al +5,9% dell’anno 2023 sul 2022 (Report 2024).
Va inoltre segnalato che si rileva l’ulteriore aumento dei corsi, da 98 a 102, e dei posti a bando con +5,5%, da 3.940 a 4.213, con un rapporto delle domande su posto (D/P) di 3,0 che scende dal 3,5% del 2024.
Confrontando i dati – solo delle 41 università statali – con le circa 58 mila domande per i corsi di laurea triennali, il cui calo è del -1.5%, per le magistrali invece con le circa 9 mila domande il calo del -11,4% è parecchio più alto, tanto da portare a considerazioni e riflessioni di vario tipo.
Siamo al 22° anno di attivazione dei corsi di laurea magistrale, dall’anno 2004 al 2025 (Tab. 2) durante i quali i posti messi a bando sono stati 53.682, meno degli 82.792 chiesti dalle Regioni (-35,2%), con una media di 3.763 posti/anno. Di fatto, il numero di 4.213 posti del 2025 è decisamente insufficiente rispetto all’incremento del fabbisogno indicato dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha aumentato da 10.512 dello scorso anno a 12.549, ed è inferiore anche alle attuali 12.463 domande di iscrizione.
Le lauree magistrali hanno tra i vari scopi quello di formare i dirigenti delle professioni sanitarie e i direttori e docenti per i corsi di laurea triennale e magistrale. Nei 19 anni dal 2004 al 2024 ne sarebbero stati formati circa 35 mila, con media annuale di 1.879 di cui circa la metà, 900, sono per la classe infermieristica-ostetricia.
Guardando in specifico ognuna delle cinque classi di laurea, si rileva:
- Classe Infermieristica-Ostetrica -14,5%, da 11.070 domande (D) dello scorso anno (posti 2.147) alle attuali 9.466 su 2.317 posti (P). Pertanto, il rapporto D/P è oggi di 4,1 a fronte di 5,2 dello scorso anno; va segnalato tuttavia un aumento medio nazionale dei posti del +7,9% (da 2.147 a 2.317). Il rapporto D/P medio di 4,1 è diverso fra le Università del Nord con 4,0, del Centro 3,6 e 4,8 del Sud.
- Classe Riabilitazione +15,0%, da 1.400 dello scorso anno a 1.550 su 916 posti. Rapporto D/P di 1,7 più basso del 1,8 dello scorso anno, con aumento medio dei posti del +15,2% da 795 a 916.
- Tecnico Diagnostica -14,5%, da 737 dello scorso anno a 630 su 610 posti. Rapporto DP di 1,2 come lo scorso anno, con calo medio dei posti del -13%, da 610 a 532.
- Tecnico Assistenziale -34,5%, da 171 dello scorso anno a 112 su 103 posti che lo scorso anno. erano 113. Rapporto D/P di 1,5 superiore a 1,6 dello scorso anno, a parità dei 113 posti a bando.
- Prevenzione +11%, da 605 dello scorso anno a 671 attuali su 345 posti, aumentati del +25% sui 275 dello scorso anno. Rapporto D/P di 1,9 minore del 2,2 dello scorso anno, con aumento medio dei posti del +25,5%, da 275 a 345.
Per quanto riguarda la situazione delle università fra le varie regioni (Tab. 3) ci sono differenze fra le 3 con domande in aumento, dovuto anche all’aumento dei corsi e dei posti a bando (Friuli, Liguria e Puglia), con differenze in ordine geografico: Piemonte -2,9% da 666 domande del 2024 alle 647 attuali su 212 posti e D/P 3,1; Lombardia -10,8% da 1.213 a 1.082 su 359 posti a bando e D/P 3,0; Veneto -17,1% da 832 a 690 su 223 posti e D/P di 3,1; Friuli-Venezia Giulia -28,5% da 260 a 186 su 60 posti a bando con rapporto D/P di 3,1; Liguria +17,7% da 265 a 312 su 110 posti a bando con rapporto D/P di 2,8.
Le Università dell’Emilia-Romagna -9,9% da 1.210 a 1.090 su 354 posti e D/P 3,1: Marche -16,0% da 376 a 316 su 130 posti e D/P 2,4; Toscana -19,1% da 926 dello scorso anno alle attuali 749 su 281 posti e D/P 2,7; Umbria -9,5% da 294 a 266, con D/P 3,0 che era di 3,9. A seguire: le quattro università del Lazio -19,5% medio, da 2.237 a 1.800 su 726 posti e D/P 2,5 che era 3,1; Abruzzo -20,7% da 818 a 649su 234 posti e D/P 2,8; Molise -10,6% da 322 a 288, con D/P 3,0; Puglia +27,8% medio da 753 a 962 su 227 posti e D/P 4,2; Campania -4,2% da 1.286 a 1.232 su 275 posti con D/P di 4,5; Calabria con -6,7% da 537 a 501 su 148 posti con D/P 3,4; Sicilia +2,4% da 1.170 a 1.198 (stimati) su 524 posti a bando con D/P 2,3; le due università della Sardegna -41,4%, da 818 a 479 su 165 posti a bando, con D/P 2,9 che era di 5,5.
Angelo Mastrillo
Docente in Organizzazione delle professioni sanitarie, Università di Bologna
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