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Emergenza infermieri: l’allarme di Uil Fpl 118 Sicilia

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“La recente notizia relativa al calo record delle iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica, con numero di candidati inferiore rispetto ai posti disponibili, conferma una crisi profonda che mette a rischio l’intero Servizio sanitario nazionale e regionale. Una situazione che in Sicilia assume contorni ancora più critici, specie nei servizi di emergenza e urgenza“. A lanciare l’allarme è Alessandro Fecarotta (foto), coordinatore regionale di Uil Fpl 118.

“Questa è un’emergenza nella già grave emergenza sanitaria – prosegue -. La carenza di infermieri e medici sta raggiungendo livelli che compromettono la sicurezza delle cure e la capacità del sistema di reggere lo sforzo quotidiano. È indispensabile valorizzare, sostenere e rispettare i professionisti della salute”.

Secondo coordinatore regionale di Uil Fpl 118, la professione infermieristica e quella medica stanno perdendo attrattività a causa di condizioni di lavoro sempre più gravose, stipendi non adeguati al livello di responsabilità, mancanza di prospettive di carriera e un crescente senso di abbandono da parte delle istituzioni: “Chi lavora nell’emergenza territoriale 118  affronta ogni giorno turni estenuanti, organici insufficienti e pressioni enormi. Senza un piano concreto di valorizzazione, i giovani non sceglieranno queste professioni e chi già lavora rischia di abbandonare”.

Le richieste di Uil Fpl 118 Sicilia

Il coordinatore regionale indica alcune misure urgenti e non più rinviabili:

  • potenziamento degli organici e investimenti strutturali nella sanità pubblica;
  • adeguamento retributivo in linea con la complessità e i rischi del lavoro sanitario;
  • stabilizzazione del personale e percorsi di carriera più chiari e motivanti;
  • condizioni di lavoro dignitose, con turni sostenibili e maggior tutela psicofisica;
  • incentivi e campagne mirate per attrarre nuovi giovani nelle professioni sanitarie.

Quindi l’appello di Uil Fpl 118 Sicilia alle istituzioni: “La sanità non può essere lasciata alla deriva. Senza un intervento immediato, tra pochi anni potremmo non avere abbastanza professionisti per garantire il diritto fondamentale alla cura. Valorizzare chi lavora nella sanità significa proteggere il futuro dei cittadini”.

Redazione Nurse Times

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