Uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto Inserm per la ricerca sul diabete, presso l’ospedale Necker Enfants Malades di Parigi, ha rivelato come una quantità significativa di monociti disfunzionali sembri indicare una prognosi cardiovascolare sfavorevole nei pazienti con diabete di tipo 2.
Nel corso della loro vita i pazienti con diabete di tipo 2 hanno circa il doppio delle possibilità di abndare incontro a un evento cardiovascolare associato all’aterosclerosi, come infarti o ictus, e prevedere queste complicazioni è solitamente molto difficile. Il team di ricerca ha cercato di quantificare l’infiammazione nel sangue, concentrandosi sui monociti.
Questo studio di coorte, pubblicato su Circulation Research, ha dimostrato che quanto maggiore è il numero di monociti circolanti, tanto maggiore è il rischio di eventi cardiovascolari, indipendentemente dall’età e dalla durata del diabete. I ricercatori hanno integrato il loro lavoro con l’analisi molecolare dei monociti circolanti in queste due coorti, che ha rivelato alcuni sottotipi di monociti predominanti nei pazienti con diabete di tipo 2 ad alto rischio cardiovascolare.
“Questi monociti sono disfunzionali perché hanno un problema mitocondriale – ha spiegato il professor Nicolas Venteclef, tra gli autori dello studio -. Il nostro prossimo passo è sviluppare un sensore per quantificare i monociti più facilmente ed evitare prelievi di sangue. Nell’ambito di un progetto europeo lanceremo anche una sperimentazione con un farmaco antinfiammatorio nei diabetici, sperando di interrompere la traiettoria infiammatoria e prevenire complicanze“.
Full text dell’articolo pubblicato su Circulation Research
Redazione Nurse Times
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