Di seguito la lettera inviata al ministro della Difesa dalla segreteria generale dell’Unione sindacale militari interforze associati (Usmia).
Con la presente, in qualità di vertice politico del Dicastero della Difesa, desidero portare alla Sua attenzione alcune criticità riguardanti il Comparto Difesa, in relazione al decreto-legge n. 34/2020 (decreto “rilancio”). Tale decreto, durante il Governo Conte, ha previsto in via eccezionale per l’anno 2020 il reclutamento di 60 marescialli in servizio permanente (30 per l’Esercito italiano, 15 per la Marina militare e 15 per l’Aeronautica militare), tramite concorso riservato al personale in servizio appartenente ai ruoli dei sergenti e dei volontari in servizio permanente, in possesso di laurea per la professione sanitaria infermieristica e tecnici sanitari e relativa abilitazione professionale.
Successivamente, è stata prevista la possibilità di un ulteriore concorso nell’anno 2021 per il reclutamento straordinario di marescialli in possesso di laurea per le professioni sanitarie e relativa abilitazione professionale, per i posti eventualmente non coperti con il concorso del 2020 (con l’articolo 30 del D.L. 73 del 2021, cd. Sostegni-bis). Sempre con il decreto “Sostegni-bis”, è stato previsto l’arruolamento temporaneo, a domanda, di 16 ufficiali medici e 7 sottufficiali infermieri (articolo 30, commi 7-bis e 7-ter).
Tuttavia, nonostante le proroghe e gli sforzi, il concorso non è ancora giunto a conclusione, pur inserendo ulteriori proroghe fino all’anno 2021 e avanzando complessivamente ulteriori 6 posti.
Con il Decreto Sicurezza del 16 novembre 2023, il Signor Ministro della Difesa On. Crosetto, con il comunicato stampa n. 135, annunciava che si sarebbe previsto un concorso interno, da effettuare per l’anno 2024, al fine di completare il processo di transito nei marescialli delle professioni sanitarie di sergenti e volontari, già in servizio permanente in possesso di titoli abilitanti.
Tuttavia, il numero dei posti disponibili è di soli 6, avanzati dal precedente concorso, il che non sarebbe sufficiente a soddisfare l’esigenza delle 3 Forze Armate. Attualmente, risulterebbero in servizio circa 40 tra Graduati e Sergenti in possesso di titoli abilitanti, che operano da anni presso strutture sanitarie militari (Ospedale Celio, Infermerie) e non, e che vengono tutt’oggi o sono stati impiegati come Infermieri Tecnico Sanitario.
In armonia con la Legge 119 art. 9 lettera C, che indica un incremento di personale delle Forze Armate attraverso il potenziamento del supporto logistico sanitario militare e il conseguente reclutamento di personale infermiere e tecnici sanitari, si chiede di incrementare, anche attraverso le risorse già disponibili, alle Forze Armate, l’articolo 2197 ter 1 in fase di approvazione presso le Commissioni Difesa, di un numero adeguato di posti a concorso di circa 40, in modo da completare e soddisfare l’esigenza di valorizzare il nostro personale già in servizio, senza escludere nessuna delle figure professionali sanitarie, ai sensi dell’art. 212 comma 1 come riportato nel testo dell’Art. 2197 – ter 1.
Visto anche la lettera del Comando sanità e Veterinaria, dove viene chiesto un rafforzamento degli organici dei Marescialli (infermieri e tecnici) per le infermerie presidiarie, riferendo di fondamentale importanza individuarle tra le fila del personale già in SPE presso le Forze Armate in possesso del diploma di Laurea delle professioni sanitarie.
Confidiamo nella Sua sensibilità e nell’attenzione verso questa importante questione e siamo disponibili a fornire ulteriori dettagli o chiarimenti necessari.
Redazione Nurse Times
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