Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Europa, con quasi 4 milioni di decessi. L’effetto del colesterolo Ldl sul rischio di sviluppare un infarto miocardico dipende anche dai geni, e combinando le informazioni sul livello di questa sostanza con quelle sul Dna si possono identificare persone a maggior rischio cardiovascolare che sarebbero altrimenti invisibili ai modelli di rischio tradizionali. Ad affermarlo è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Circulation, dell’American Heart Association, e realizzato da Allelica, società di software di genomica.
Le malattie cardiovascolari, ricorda Allelica (e riporta Ansa), sono la principale causa di morte in Europa, con quasi 4 milioni di decessi (43% di tutti i decessi) nel 2016.
Lo studio sopra citato è stato pubblicato su “Circulation” e mostra, in particolare, che le persone con livelli medi di colesterolo Ldl (130-160 mg/dl) ma con uno score poligenico elevato (Prs) hanno un rischio equivalente di soffrire di malattie cardiovascolari e infarto rispetto alle persone con ipercolesterolemia (> 190 mg/dl) ma con un Prs di valore medio.
La ricerca, inoltre, ha dimostrato che le persone con punteggi poligenici elevati possono ridurre il rischio di malattia se mantengono livelli ottimali di Ldl.
“Il rischio di un individuo di avere un infarto o un ictus è determinato dall’interazione di molti elementi, essendo esso multifattoriale e poligenico. Questo studio suggerisce che i maggiori benefici dei farmaci che abbassano il colesterolo Ldl si otterrebbero negli individui con alti score di rischio poligenico” ha detto Ciro Indolfi, Presidente della Società Italiana di Cardiologia.
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