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Cirrosi epatica: università e gigante farmaceutico uniscono le forze in uno studio epocale da 30 milioni di sterline

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Cirrosi epatica, uno studio italiano apre la strada alla cura con albumina
The Photo Of Liver On Man's Body Against Gray Background, Hepatitis, Concept with Healthcare And Medicine
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La collaborazione tra Università di Newcastle, Università di Edimburgo e Boehringer Ingelheim promette nuove speranze nella comprensione e nel trattamento della cirrosi epatica, con un focus rivoluzionario su biomarcatori e terapie innovative

Dimburgo, 9 gennaio 2024 – L’Università di Newcastle, l’Università di Edimburgo e l’azienda biofarmaceutica leader nella ricerca globale, Boehringer Ingelheim, hanno annunciato il lancio del più ampio studio clinico sulla cirrosi epatica mai condotto a livello mondiale. Il progetto, denominato ADVANCE (Accelerating Discovery: Actionable NASH Cirrhosis Endpoints), si propone di essere lo studio osservazionale più dettagliato nel suo genere, coinvolgendo un numero significativo di pazienti per fornire un’analisi approfondita della salute del fegato.

Con un finanziamento di 30 milioni di sterline fornito da Boehringer Ingelheim, l’obiettivo principale di ADVANCE è migliorare la comprensione della cirrosi NASH (steatoepatite non alcolica) e identificare biomarcatori traslazionali che possano accelerare lo sviluppo di terapie future. La NASH, una malattia infiammatoria del fegato causata dall’accumulo di grasso, colpisce circa 444 milioni di persone in tutto il mondo, portando spesso alla formazione di tessuto cicatriziale e alla cirrosi epatica.

Il professor Quentin Anstee, coordinatore dello studio globale e docente di epatologia sperimentale presso l’Università di Newcastle, ha dichiarato: “Questo studio rivelerà i processi patologici fondamentali alla base della cirrosi, con l’obiettivo di migliorare le modalità di diagnosi e contribuire allo sviluppo di nuovi farmaci”.

Lo studio coinvolgerà 200 pazienti con cirrosi, reclutati presso cliniche epatiche specializzate in tutto il Regno Unito e l’Europa.

I partecipanti saranno sottoposti a biopsie, esami del sangue e scansioni di risonanza magnetica avanzate per valutare dettagliatamente i cambiamenti dell’espressione genica nel fegato. I dati generati saranno analizzati per comprendere come la malattia evolve nel tempo.

Lykke Hinsch Gylvin, Chief Medical Officer di Boehringer Ingelheim, ha sottolineato l’importanza della collaborazione: “Siamo entusiasti di contribuire a comprendere i processi patologici sottostanti e portare nuovi trattamenti ai pazienti affetti da cirrosi epatica”.

Il professor Neil Henderson, co-capo dello studio e docente di riparazione e rigenerazione dei tessuti presso l’Università di Edimburgo, ha aggiunto: “Le malattie del fegato hanno raggiunto proporzioni epidemiche in tutto il mondo, e questo studio potrebbe accelerare la scoperta di nuovi trattamenti, di cui i pazienti hanno grande bisogno”.

Il consorzio di ricerca internazionale coinvolge medici e ricercatori di varie istituzioni europee, evidenziando l’approccio collaborativo per affrontare le malattie epatiche. Gli interessati a partecipare sono invitati a discuterne con il proprio medico curante per contribuire a questa importante iniziativa.

Redazione Nurse Times

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