Grazie a questo intervento, di cui ha beneficiato una paziente siciliana di 22 anni, il collo resta indenne da cicatrici.
Ha preso il via l’attività di chirurgia endocrina del Gemelli Giglio Medical Partnership di Cefalù con il primo intervento di tiroidectomia trans-ascellare robot-assistito, che ha la particolarità di essere effettuato senza lasciare “tracce” sul collo. L’intervento è stato eseguito dal professor Marco Raffaelli, direttore del Centro di malattie endocrine e obesità del Gemelli Giglio Medical Partnership, coadiuvato dal dottor Luca Sessa, oltre che dagli infermieri e dagli operatori socio-sanitari, su una paziente siciliana di 22 anni, dimessa due giorni dopo l’intervento in ottime condizioni.
“Utilizzando l’approccio trans-ascellare robot-assistito – spiega Raffaelli –, la regione del collo resta completamente indenne da cicatrici perché il chirurgo rimuove la ghiandola passando attraverso un’incisione praticata a livello del cavo ascellare. Da qui vengono introdotte le ‘braccia’ del robot e la telecamera, che permette una visione tridimensionale ed ingrandita. Gli strumenti chirurgici vengono guidati in una sorta di ‘tunnel’ sopra il muscolo pettorale fino a raggiungere la regione anteriore del collo, dove si trova la tiroide”.
“Desidero esprimere il mio apprezzamento – ha detto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – al professore Raffaelli e al dottor Sessa, unitamente a tutta l’equipe di chirurgia, per l’avvio di un attività che porta nel nostro Istituto innovazione, tecnologie e nuove professionalità proiettandoci sempre più verso alti livelli di eccellenza”.
La tiroidectomia trans-ascellare robot-assistita, effettuabile in casi selezionati, è una tecnica messa a punto nella Corea del Sud che man mano si sta diffondendo anche nel mondo occidentale, affiancandosi alla chirurgia tradizionale, che prevede un’incisione alla base del collo, e alla tecnica mini-invasiva endoscopica (MIVAT, Minimally Invasive Video Assisted Thyroidectomy), che esita in una piccolissima cicatrice nella regione anteriore del collo.
Redazione Nurse Times
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