“Il Paese non ha bisogno di questa legge, che rappresenterà un grave problema per alcuni italiani, oggi già discriminati. Partiamo dal dato di fatto che la commercializzazione della gravidanza e dei gameti in Italia è già reato. Sgomberando il campo dalla propaganda, purtroppo andata in scena anche oggi al Senato, iniziamo dai termini giusti: nessun utero in affitto”. Lo ha dichiarato in Aula a Palazzo Madama la senatrice del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari sociali e vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone.
“Che costo si può dare a un dono che non ha valore come quello della vita? – si chiede Castellone – Ma è anche sbagliato parlare di maternità surrogata. Qui si parla di gestazione e di gravidanza, perché sono cose separate dalla maternità, anche grazia alla Legge 194. E a chi ha provato a giustificare questa legge parlando del legame tra made e feto, dico di fare attenzione a non mettere in discussione questa separazione tra gestazione e maternità, perché oggi una donna gravida può scegliere di non essere madre e dare in adozione il figlio con il parto in anonimato o di abortire”.
Sempre Castellone: “Una libertà di scelta che difendiamo per tutte le donne, anche per quelle che si sentono madri dal primo giorno in cui scoprono di essere incinte. La maternità è una scelta, un modo di stare al mondo, è cura, guida, accoglienza. È un dono, così come la gestazione solidale altruistica, se è gratuita, non può che essere un dono. È il dono più grande che una donna può fare a un’altra donna”.
E ancora: “Questa legge non ha senso, perché un reato per essere universale deve essere reato sia nel nostro Paese che in quello dove è stato commesso. Ma un reato universale deve anche avere una rilevante gravità, mentre il Governo propone pene da sei mesi a due anni, e quindi per definizione non è un reato grave nemmeno per loro. Certo, serve una legge che regolamenti la gestazione per altri solidale, nel nostro Paese, proprio per evitare gli illeciti e la commercializzazione all’estero. Non servono divieti, ma leggi che abbiano senso”.
Aggiunge Castellone: “Quando ci occupiamo di temi che hanno rilevanza etica così importante, dovremmo lasciare fuori la propaganda e farci guidare di più dalla società civile, che su questi temi è molto più avanti della politica, e dagli esempi virtuosi degli altri Paesi. E noi donne non vorremmo essere tutelate solo sotto l’aspetto produttivo, ma anche quando oggi una donna su cinque, entro i due anni di nascita del figlio, deve lasciare il lavoro perché non riesce a coniugare gli impegni familiari e lavorativi. Vorremmo essere tutelate quando per scegliere le figure dirigenziali ci viene sempre preferito un collega maschio”.
Conclude Castellone: “Se il Governo vuole prendersela con chi commette reati universali, si occupi di condannare i crimini di guerra e i criminali di guerra: quelli sì che sono reati universali. E la smetta di fare propaganda sulla pelle delle persone e dei bambini nati da un atto d’amore”.
Redazione Nurse Times
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