I casi riguardano 10 donne, tra i 40 e i 50 anni, cinque dei quali negli ultimi mesi. E sotto accusa ci sarebbe “l’alternanza sonno-veglia non adeguatamente governata”
Screening mammografici obbligatori per le lavoratrici dell’ospedale San Paolo di Bari. Il progetto, messo a punto dalla Asl Bari, è attivo dallo scorso primo gennaio in quanto finora, nel nosocomio pugliese, ci sono stati ben dieci casi di donne (tra i 40 e i 50 anni, cinque casi solo negli ultimi mesi) che si sono ammalate di carcinoma mammario.
E sotto accusa ci sono i turni di notte, come ha spiegato a Bari today il direttore dell’Asl Bari, Vito Montanaro: diversi studi a livello mondiale “ipotizzano che l’alternanza sonno-veglia non adeguatamente governata nei turni di notte, nel caso delle donne può provocare una maggiore esposizione al rischio di contrazione del carcinoma mammario”.
Il direttore dell’Unità operativa sorveglianza sanitaria e radioterapia medica dell’Asl Bari, Francesco Polemio, è invece sceso più nel dettaglio: “la melatonina, ormone a fortissima azione antiossidante e stimolante il sistema immunitario, viene prodotta al buio. Se la notte io lavoro, e sono esposto alla luce artificiale, non produco melatonina. E si è accertato che in mancanza di melatonina prevalgono gli ormoni estrogenici che hanno un’azione accertata cancerogena”.
Me chi sono le sanitarie coinvolte? Effettuano ancora turni di notte? Polemio puntualizza: “Sono dieci i casi di cancro al seno al San Paolo: si tratta di anestesiste, ginecologhe, ma anche ausiliarie e infermiere. Ora non fanno turni di notte e sono state spostate ad altre attività dove non sono esposte a radiazioni ionizzanti e a sostanze chimiche”.
Obiettivo del progetto, conclude il direttore dell’Unità operativa, è di aumentare “la frequenza degli accertamenti per avere una diagnosi ancora più precoce; non ha limiti di età e diventa obbligatorio”.
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